Dio
disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia
alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere
vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli
animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io
stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle
acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra». Dio disse: «Questo è
il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è
con voi, per tutte le generazioni future. Pongo il mio arco sulle nubi, perché
sia il segno dell’alleanza tra me e la terra. Quando ammasserò le nubi sulla
terra e apparirà l’arco sulle nubi, ricorderò la mia alleanza che è tra me e
voi e ogni essere che vive in ogni carne, e non ci saranno più le acque per il
diluvio, per distruggere ogni carne».
Salmo 24 - Tutti i sentieri del Signore
sono amore e fedeltà.
Fammi conoscere, Signore, le
tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.
Ricordati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
Dalla prima lettera di san Pietro
apostolo 3,18-22
Carissimi,
Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per
ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello
spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo
avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei
giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in
tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. Quest’acqua, come immagine del
battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è
invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù
della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere
salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le
Potenze.
Lode a te, o Signore, re di eterna
gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te,
o Signore, re di eterna gloria!
Dal vangelo secondo Marco 1,12-15
In
quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta
giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo
servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando
il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo».
Commento
Cari
fratelli e care sorelle, Inizia oggi la Quaresima che ci invita a vivere un tempo
pensoso e meditativo, cioè teso a comprendere meglio a che punto della nostra
vita siamo. Sì, perché una vita affrettata e frenetica, oppure semplicemente
distratta, ci fa andare avanti senza renderci conto di quale è la meta del
nostro avanzare.
A
volte infatti ci accontentiamo di fare un passo dopo l’altro, tanto per andare
avanti nel cammino della vita. Ma non è sufficiente, bisogna anche, ogni tanto,
chiedersi quale sia la direzione verso la quale ci incamminiamo, qual è lo
scopo del nostro agire quotidiano. Sennò rischiamo di trovarci un giorno sperduti,
dove non sappiamo e, magari, dove nemmeno volevamo.
La
Quaresima viene proprio per dirci questo: fermati un po’ e guardati intorno,
dove sei, verso dove vai? qual è il traguardo che vuoi raggiungere? è quello
per cui vale la pena darsi da fare o bisogna piuttosto fare una correzione di strada?
Sono
domande serie, ma non tristi; importanti, e per questo anche serene, perché ci
evitano di correre invano verso traguardi sbagliati.
Mercoledì
scorso abbiamo varcato la soglia di questo tempo con il rito delle ceneri. In
quell’occasione abbiamo ascoltato Gesù invitare i suoi discepoli a “praticare la giustizia”. Il Signore esplicita
nel seguito del suo discorso a cosa si riferisce, e possiamo così capire che la
giustizia di cui egli parla non è rettitudine e onestà, quanto piuttosto vivere
tre importanti modi di essere: carità, preghiera e digiuno. Sono i tre
atteggiamenti che tradizionalmente la chiesa propone ai cristiani di vivere nel
tempo di Quaresima.
Nel
sentire comune questo “esercizio” quaresimale di “praticare la giustizia” nella carità, preghiera e digiuno è
considerato come un invito a togliere qualcosa dalla nostra vita, a sacrificare
una parte di noi, a impoverirci di qualcosa per un tempo definito. Questa idea
mi ha sempre colpito, perché ci induce a pensare che poi, finito il tempo della
sottrazione, tutto torna come prima. Ben triste idea della vita cristiana,
fatta di rinuncia alle cose più attraenti della vita, ma per fortuna solo
temporaneamente! Insomma un esercizio di religiosissima ipocrisia.
In
realtà l’invito di Gesù in Quaresima non è a sottrarre, ma ad aggiungere, per
arricchire ed accrescere la nostra vita. Accrescerla, appunto, con una maggiore
pratica della carità, con più preghiera e una maggiore attenzione a ciò di cui
nutriamo il nostro corpo e il nostro spirito.
Non
si tratta di togliere, ma di aggiungere.
Ha
detto don Tonino Bello: “La Quaresima è
il tempo della moltiplicazione, moltiplica invece di rinunciare. Moltiplica il
tuo tempo per le persone, per gli amici; moltiplica i gesti di amore; moltiplica
le parole buone che fanno bene al cuore. Moltiplica il tempo della preghiera.
... Questo è il tempo per rendere più bella la vita, [perché] … è il cuore che
conta.”
Come
accennavo prima, che senso avrebbe fare tutto questo per un tempo limitato,
come aprire una parentesi per poi richiuderla. In realtà Dio non è un
capriccioso maestro che mette alla prova i suoi scolari per il gusto di farli
soffrire. Lui ci propone questo esercizio perché è sicuro che, sperimentandolo,
scopriremo che è bello vivere una vita “aumentata” e che tante cose che ci
sembravano riempirla in realtà la svuotavano di senso, di voler bene, di
opportunità di incontro e di umanità. Lo abbiamo sicuramente sperimentato anche
noi qualche volta: quello che poteva sembrare un sacrificio e una rinuncia poi
si è rivelato un arricchimento interiore che ha ripagato di tutto, anzi ha
aggiunto molto alla nostra vita, più di quanto ci aspettavamo all’inizio.
Pensiamo alle fatiche dei genitori per accudire i figli, o ad un aiuto offerto
ad un amico in un momento di difficoltà, o ad azioni gratuite di generosità.
Sempre ne siamo usciti felici di averlo fatto!
Potremmo
dire che tutto ciò per noi è troppo difficile e che non siamo pronti.
il
Vangelo che abbiamo appena ascoltato ci fa capire qualcosa di più a proposito.
Gesù, dice Marco, è sospinto dallo Spirito nel deserto. Cioè l’esperienza di sperimentare
una vita senza tutte le cose superflue che la riempiono abitualmente, che il
deserto in qualche modo rappresenta, è frutto non di desiderio di rinuncia, ma di
uno Spirito di amore: Gesù per amore degli uomini vuole sperimentare sulla sua
carne, prima di predicare il Vangelo, le tentazioni degli uomini, cioè gli
ostacoli che il maligno frappone fra la persona e l’adesione alla volontà di
Dio. Il Vangelo definisce questa permanenza con due elementi: “Stava con le bestie selvatiche e gli angeli
lo servivano.” Cioè da un lato Gesù prova la crudezza della tentazione di
seguire la naturale propensione ad assecondare l’istinto del vivere secondo il
mondo, ma dall’altro sperimenta la dolcezza del servizio degli angeli che
aggiungono la consolazione e il conforto di presenze amiche che parlano della
vicinanza del Padre.
È
l’itinerario che anche a noi la Quaresima propone con il soffio dolce e forte
dello Spirito, che è amore per Dio per noi uomini. In essa sperimentiamo come
la natura “selvatica” ci suggerirebbe di assecondare con naturalezza un certo
modo di vivere a cui siamo abituati e istintivamente portati, ma se accettiamo
l’esercizio quaresimale di “praticare la
giustizia” nella carità, preghiera e digiuno sperimenteremo la gioia della
presenza amica di Dio.
Preghiere
O Dio che sei nostro Padre, unisci la forza del tuo
amore alla nostra fragilità con l’arco dell’Alleanza fra cielo e terra. Fa’ che
accogliendola la viviamo fiduciosamente,
Noi ti preghiamo
In questo tempo di Quaresima suggerisci a ciascuno di
noi o Signore le scelte buone nella vita di ogni giorno. Manda il tuo santo
Spirito ad illuminarci il cammino e a scaldarci il cuore, perché procediamo
alla luce della Parola
Noi ti preghiamo
Non lasciare o Dio che costruiamo la nostra esistenza
secondo il disegno del male, ma fa’ che ci fondiamo sulla roccia del Vangelo
per rafforzare l’unità di tutto il genere umano,
Noi ti preghiamo
Perdona o Padre misericordioso tutti quelli che nella
propria vita danno spazio all’odio e alla violenza contro il fratello e la
sorella. Aiutali a resistere alla tentazione e a decidere per il bene. Dona a
tutti la tua pace
Noi ti preghiamo
Proteggi o Padre chi è più debole. Aiuta chi è
maggiormente esposto alla durezza della vita e ne subisce le ingiurie. Guarisci
chi è malato, sostieni chi è nel dolore, salva chi è minacciato dalla violenza
e dalla guerra,
Noi ti preghiamo
In questo tempo di Quaresima, o Dio, suscita carità,
preghiera e digiuno nella vita dei tuoi discepoli, perché nell’amore per i
fratelli troviamo la strada che conduce all’incontro con te,
Noi ti preghiamo.
Proteggi o Padre i tuoi figli ovunque dispersi. Dona
coraggio e tenacia a chi è incerto e raccogli attorno alla tua mensa tutta la
famiglia umana,
Noi ti preghiamo
Dona coraggio e amore a papa Francesco e a tutti
quelli che annunciano il vangelo a chi non ti conosce. Fa’ che la vita dei tuoi
discepoli sia sempre una buona notizia di pace e riconciliazione,
Noi ti preghiamo
Nessun commento:
Posta un commento