lunedì 23 dicembre 2019

Natività del Signore - Anno A - 25 dicembre 2019





Dal libro del profeta Isaia 9,1-6
Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Màdian. Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

Salmo 95 - Oggi è nato per noi il Salvatore.
 
Cantate al Signore un canto nuovo, +
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. +
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito 2,11-14
Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

Alleluia, alleluia, alleluia.
Vi annunzio una grande gioia:
oggi vi è nato un Salvatore: Cristo Signore.
Alleluia, alleluia, alleluia.

Dal vangelo secondo Luca 2,1-14
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Commento

Cari fratelli e care sorelle, abbiamo sentito dal vangelo di Luca come nelle settimane precedenti la nascita di Gesù fosse stato indetto dall’imperatore romano Cesare Augusto un “censimento di tutta la terra”. Che progetto grandioso, degno di un sovrano abile e lungimirante! Per riuscire a governare con efficienza un impero così vasto infatti bisognava controllarlo fin nei minimi dettagli, conoscerne la popolazione per poter trarre le risorse necessarie all’enorme macchina organizzativa e militare. In fondo la storia, fin da allora, la fanno i potenti che hanno i mezzi di imporre la propria volontà, a volte un po’ capricciosa, determinati a trarre il massimo profitto dalle situazioni in termini di economia e di potere. Infatti il censimento era uno strumento necessario per poter definire la quantità di tasse che si potevano ricavare da ogni territorio dell’impero, in base al suo numero di abitanti.
Che importa se, come ci dice il Vangelo, in quei giorni per Maria era giunta l’ora del parto? Che importa se quella giovanissima famiglia doveva affrontare, per farsi censire, un viaggio impegnativo e in un territorio in cui non c’erano parenti o amici a dare sostegno e ospitalità? Che importa? La potente macchina della storia procede implacabile ed ha le sue esigenze, non fa differenze e non si sofferma sui dettagli personali di poco conto.
Ma in fondo non è così in ogni epoca? Anche oggi le leggi economiche del mercato determinano il futuro di interi popoli, che interessa se questo avviene magari a spese dei più piccoli che non ce la fanno a tenere il passo di uno sviluppo forzato all’estremo? Anche oggi le logiche militari e di polizia che devono rassicurare la gente dalle paventate minacce di invasioni non possono certo tenere conto delle singole storie di miseria, persecuzione, guerra, delle fragilità dei minori e delle donne, della disperazione di molti, piccoli dettagli che non possono certo inceppare i meccanismi ferrei delle politiche sull’immigrazione.
Insomma oggi, come al tempo di Gesù, sembra che la storia percorra binari che sono molto al di sopra della possibilità della gente comune, con logiche e meccanismi ineluttabili e definitivi, determinati da chi detiene le leve del potere globale. Cosa può fare una piccola, debole famigliola appena costituitasi, come quella di Giuseppe e Maria, se non sottoporsi al censimento, partire, nonostante tutto?
L’evangelista Luca riassume questa situazione nell’espressione: “Per loro non c’era posto.” Possibile? Una donna incinta non trova nemmeno un giaciglio dove partorire, un angolo riparato dove custodire il neonato? Sembra impossibile, storie d’altri tempi, ma oggi avviene lo stesso quando l’Europa volge lo sguardo dall’altra parte ignorando le folle di persone che cercano un porto sicuro, un angolo riparato dai venti delle guerre e della miseria, un giaciglio dove riposare le membra stanche di lunghi e pericolosi viaggi.     
Ma la storia determinata dagli interessi dei potenti può tener conto di simili dettagli insignificanti? A Betlemme un bambino fra tanti, un campagnolo periferico e di provincia può forse fermare l’ingranaggio potente dell’amministrazione imperiale?
Eppure proprio quel bambino è venuto a imporre una svolta alla storia dell’umanità. Dopo la sua nascita niente più sarà come prima. Di lui dice il profeta Isaia, come abbiamo ascoltato: “un bambino è nato per noi, ... Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Eppure quel bambino non nasce sotto insegne regali o nei palazzi del potere. Nasce come un povero migrante sballottato dalle forze di una storia implacabile e più grande di lui, ma a lui Dio ha dato il potere di cambiare la storia. Come è possibile crederci? Come è possibile oggi credere che in un bambino migrante che chiede di nascere su una terra sicura e pacifica c’è tutta la potenza di Dio che vuole imporre una svolta alla storia?
Eppure se io, tu, noi ci crediamo e lo accogliamo, gli diamo casa, protezione, futuro si sprigiona tutta la potenza di Dio che è quel suo amore inspiegabile e travolgente che dall’alto della croce getta una luce nuova sull’universo e lo trasforma. Se non abbiamo paura di andare controcorrente, di non assecondare gli ingranaggi della storia dei potenti e facciamo spazio al debole, gli offriamo protezione, lo aiutiamo a crescere e a fortificarsi, si sprigiona una forza incontenibile, una sorta di esplosione nucleare di amore che incrina i meccanismi, immette novità nella storia che non è più come prima. E non chiamiamoli con ipocrita retorica “piccoli gesti”, “gocce nel mare”, “granellini di polvere” come i potenti definiscono con disprezzo l’amore vissuto, ogni gesto di amore per un debole è un atto di grave disobbedienza al male, costruzione di un futuro diverso che devia il corso della storia.
È quello che accadde a Betlemme la notte di Natale: è un fatto piccolo e insignificante avvenuto in una periferia trascurabile dell’impero, fra gente di nessun conto, pastori, umili, ma per chi ha fede è l’inizio di un tempo nuovo in cui l’amore vero ha cominciato a divenire possibile, cittadino di questo mondo, a nascervi dentro e a scardinarne i meccanismi malvagi.

Crediamoci che ancora oggi è possibile, che il corso della storia non sia determinato irreversibilmente, ma che se mettiamo al centro chi è più povero e debole e lo amiamo scardineremo i destini segnati dal male e apriremo un nuovo futuro di pace e umanità più vera.   

Preghiere
  
O Signore Gesù che nasci povero e piccolo, non sdegnarti di nascere anche nell’umile mangiatoia della nostra vita, ma vieni e illuminaci con l’ingenuità del tuo amore senza fine.
Noi ti preghiamo


O bambino Gesù illumina e scalda la nostra vita perché troppo buio è questo mondo e oscuro il futuro. Dona a tutti il coraggio di amare come te e di seguirti sulla via di una vita generosa e mite,
Noi ti preghiamo


Ti ringraziamo o Padre del cielo, perché hai mandato il tuo Figlio unigenito per ricondurre a te tutta l’umanità. Fa’ che tutti si inteneriscano davanti alla debolezza di bambino con cui nel Vangelo ti presenti a noi.
Noi ti preghiamo


Ti preghiamo o Dio per tutti coloro che sono soli e nel bisogno e che ci prepariamo ad accogliere in questa casa per festeggiare la tua nascita. Fa’ che con generosità e calore sappiamo essere per loro amici e fratelli nel tuo nome,
Noi ti preghiamo

Benedici o Padre misericordioso tutti i tuoi figli che nel mondo si radunano in questa santa notte attorno alla tua mensa e ascolano l’annuncio del Natale, perché in ogni luogo il Vangelo della natività porti pace e concordia, specialmente dove ora c’è odio e violenza.
Noi ti preghiamo

Dalla culla o Signore, guida e proteggi la famiglia dei tuoi discepoli che hai qui radunato. Suscita annunciatori del Vangelo che, come gli angeli nella notte, facciano coraggio e indichino dove incontrarti a tutti quelli che ancora non ti conoscono.
Noi ti preghiamo.

Salva o Dio misericordioso quanti vivono in guerra, oppressi dalla miseria e schiacciati dall’ingiustizia. Per tutti invochiamo o Padre la nascita di un tempo nuovo di pace e di giustizia, libero da ogni male,
Noi ti preghiamo


O Signore Gesù, libera ciascuno di noi dalla paura che blocca la vita e imprigiona il cuore, facci incamminare spediti verso il luogo della tua nascita per incontrarti come un re mite ed indifeso, capace di riscattare l’umanità intera dalla forza del male che la domina,
Noi ti preghiamo.





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