lunedì 30 gennaio 2023

IV domenica del tempo ordinario - Anno A - 29 gennaio 2023

 



Dal libro del profeta Sofonia 2,3; 3, 12-13

Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini; cercate la giustizia, cercate l’umiltà, per trovarvi al riparo nel giorno dell’ira del Signore. Farò restare in mezzo a te, Israele, un popolo umile e povero; confiderà nel nome del Signore il resto d’Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti.

 

Salmo 145 -   Sono beati i poveri in spirito.

Il Signore è fedele per sempre,

rende giustizia agli oppressi,

dà il pane agli affamati.

Egli libera i prigionieri.

 

Il Signore ridona la vista ai ciechi, 

il Signore rialza chi è caduto, 

il Signore ama i giusti, 

il Signore protegge lo straniero.

 

Egli sostiene l’orfano e la vedova, 

ma sconvolge le vie degli empi. 

Il Signore regna per sempre, 

il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione. 

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 1, 26-31

Considerate la vostra vocazione, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto: “Chi si vanta si vanti nel Signore”.

 

Alleluia, alleluia, alleluia

Rallegratevi ed esultate,

grande è la vostra ricompensa nei cieli.

Alleluia, alleluia, alleluia

  

Dal vangelo secondo Matteo 5,1-12

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché erediteranno la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

 

Commento

 

Care sorelle e cari fratelli, le letture di oggi contengono, tutte e tre, un’esaltazione dei piccoli, degli umili, dei semplici. “Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini; cercate la giustizia, cercate l’umiltà” dice il profeta Sofonia; “Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto …, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole …, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato” scrive Paolo ai Corinzi, e infine l’evangelista Matteo riporta il discorso pronunciato da Gesù alle folle in cui sono detti “beati i poveri, gli afflitti, i miti, gli affamati di giustizia, i misericordiosi” ecc…  

Queste parole sembrano invitare ad incarnare il ruolo di un cristiano timido e remissivo, che non è significativo nella società e nel mondo. Ma questo ruolo non rappresenta forse la rinuncia a a incidere nella realtà, a far emergere la fede cristiana come vincente? In un certo senso sì, questo è vero, e in passato e, in fondo, ancora oggi è esistita la tentazione di rifiutare questo rischio. Tante volte si è cercata una via più efficace per imporre e far emergere il cristianesimo come vincente, religione e cultura dominante. Tante volte si è nostalgici di un tempo (un po’ mitico in realtà) in cui tutto era cristiano: la società, la cultura, il potere, persino l’arte e le espressioni poetiche. Niente usciva dall’alveo della fede cristiana e ogni aspetto della vita sembrava intrisa di fede. Ma è questo il risultato che il Signore Gesù ha perseguito nel suo passaggio terreno?

Una volta i discepoli Giacomo e Giovanni proposero a Gesù di annientare con una pioggia di fuoco un villaggio dal quale erano stati rifiutati in malo modo: “«Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». [Ma egli] Si voltò e li rimproverò.” (Lc 9,56). Non è con la potenza fisica o verbale che Gesù vuole imporsi, ma conquistando le persone, una ad una. A Pietro che vuole difendere con la spada Gesù e se stesso dall’arresto il Signore replica: “Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? Ma come allora si adempirebbero le Scritture” (Mt 26,53-54), e Pietro voleva solo difendersi, non aggredire. Gesù propone a quelli che lo incontrano di seguirlo, ma mai lo impone, tanto che spesso riceve rifiuti: “Udito questo, il giovane se ne andò triste” Mt 19,16.

Insomma la via che Gesù sceglie è quella dell’umiltà semplice e povera di mezzi, perché sa che solo attraverso di essa può ottenere l’ ”adempimento delle Scritture”, che è l’unica cosa che gli interessa. E le Scritture hanno un unico grande messaggio da rivolgere all’umanità intera: che Dio l’ama, che le è vicino, che fa di tutto per renderla felice e libera dalla forza del male.

L’autorità che si impone con la forza riesce a ottenere da parte della gente, e neanche sempre, la sottomissione per paura, ma non conquista il loro cuore. La promessa di assicurare il successo, il potere, la superiorità sugli altri conquista magari la gente, perché la rassicura e la fa sentire più forte, ma il loro cuore con chi sta? A che vale imporre un’adesione esteriore alla fede in cambio di qualcosa se il cuore poi resta legato a ciò che non conta, o peggio, diventa pronto a farsi alleato della forza del male?

Lo vediamo in modo eclatante in questi giorni: ci sono due popoli che sono entrambi cristiani e fanno della loro fede un elemento di orgogliosa identità, eppure si stanno uccidendo l’uno con l’altro, per ragioni di predominio politico e di potere. Le loro società, la cultura, il senso di identità nazionale è intriso di cristianesimo, ma i loro cuori no. Si può proclamare con la bocca che Cristo è Signore e poi sottomettersi volentieri al principe del mondo che rende schiavi in nome della conquista del potere.

Ma in fondo, nel nostro piccolo, non siamo anche noi pronti a mostrare ossequio e sottomissione alle istituzioni cristiane, partecipare alle cerimonie, appoggiare quella che presumiamo essere “la parte giusta”, ma poi davanti ai poveri, alle situazioni scomode e difficili, quando costa e fa fatica prendere concretamente posizione, quante volte scegliamo di darci da fare per ciò che non ci avvantaggia? E dunque il nostro cuore da che parte sta?

Dio conosce bene questi meccanismi, sa come la fragilità umana fa “funzionare” il nostro cuore, per questo non si affida alla forza per conquistare la signoria sul mondo. L’unica conquista a cui ambisce è quella che può passare solo attraverso la piccolezza, la semplicità, l’umiltà di un rapporto personale con lui. Attraverso di questo passa il flusso del suo amore, che è l’unica cosa che riesce a conquistare tutta una vita. 

Cari fratelli e care sorelle, non basta avere uno stato cristiano, partiti cristiani, cultura cristiana e arte cristiana perché il mondo diventi secondo il disegno pieno di bontà che Dio ha per l’umanità. Ci vogliono cuori cristiani, e ad essi Gesù punta e si rivolge. Solo da essi infatti si sprigiona la forza di bene che "parla" di Dio al mondo molto più di roboanti proclami o espressioni di orgoglio ammantato di religione. Chi ha il cuore che palpita con quello di Gesù, chi lo lega a lui in modo stretto fino a condividerne i sentimenti e i desideri, rappresenta in modo evidente nel mondo la sua Signoria, si vede e si sente, e si comunica.

Per questo Gesù non ha remore a dire che bisogna essere poveri, afflitti, miti, deboli, misericordiosi, perché quelli che ammettono di esserlo sono gli unici che non si sono già affidati al potere del mondo per sentirsi forti e dominanti, per dirsi capaci, autosufficienti, risolti. Quelli hanno accettato che la fragilità e la debolezza insita nella natura umana non venisse mascherata dalla durezza, dalla forza, dalle logiche di potere e supremazia, ma venissero invece colmate dall’unica forza che è veramente capace di dare la vittoria per cui vale la pena darsi da fare, quella sul male. Unica forza che è: voler bene sempre e comunque.

  

Preghiere 

 

O Dio padre nostro che continui a convocarci fa’ che non vincano le nostre divisioni e le rivalità, ma come figli e membri di una sola famiglia ci amiamo gli uni gli altri con affetto sincero.

Noi ti preghiamo

  

O Signore che sei nato nel buio della notte, rischiara anche le tenebre di questo nostro tempo, perché dove sembra vincere il male e la durezza di cuore, i rancori e le divisioni, noi tuoi discepoli sappiamo invece far spazio al Vangelo che illumina e scalda la vita.

Noi ti preghiamo

 

O Signore fa’ che non ci spaventiamo della nostra umile dimensione, ma ne facciamo la forza che ci spinge a cercare in te, e non altrove, la forza e la grandezza.

Noi ti preghiamo

  

Riempi o Padre santo i nostri occhi delle visioni e dei sogni del vangelo. Fa’ che non vinca in noi il realismo triste e rassegnato, ma fa’ che viviamo a partire da noi stessi la forza trasformatrice del Vangelo

Noi ti preghiamo

 

O Signore Gesù fa’ che non manchi mai il sostegno necessario ai poveri e ai bisognosi. Ascolta il grido di chi invoca da te l’aiuto che non trova dai fratelli e dalle sorelle.

Noi ti preghiamo

  

Ti preghiamo o Padre misericordioso per tutti coloro che soffrono: i malati, gli anziani, i deboli, chi è senza casa, i prigionieri, le vittime della guerra e della violenza. Dona a tutti loro pace e salvezza.

Noi ti preghiamo.

  

Guarda con amore o Dio di ogni bontà a tutti quelli che ci hanno lasciato per raggiungerti in cielo. Non guardare al loro peccato, ma alla fede di quanti ti invocano perché splenda su tutti loro la luce perpetua della tua misericordia.

Noi ti preghiamo

  

Guida i passi o Signore Gesù di tutti quelli che annunciano il vangelo. Fa’ che con la loro testimonianza piena di amore e di bontà rivelino a chi non ti conosce il vero volto di Dio.

Noi ti preghiamo

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