In passato il Signore umiliò la
terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via
del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti. Il popolo che camminava nelle
tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una
luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono
davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide
la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue
spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Mádian.
Salmo 26 - Il Signore è mia luce e mia
salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore, tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Dalla
prima lettera di Paolo Apostolo ai Corinzi 1,10-13. 17
Vi esorto, fratelli, per il nome
del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non
vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di
sentire. Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai
familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che
ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io
invece di Cefa», «E io di Cristo». È forse diviso il Cristo? Paolo è stato
forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo? Cristo
infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con
sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
Alleluia, alleluia
alleluia.
Gesù predicava il Regno e guariva
ogni sorta di infermità nel
popolo
Alleluia, alleluia alleluia.
Dal Vangelo secondo Matteo 4, 12-23
Quando
Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò
Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di
Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del
profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre
il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una
grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è
sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il
regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due
fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti
in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò
pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando
oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo
fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti,
e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando
il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel
popolo.
Commento
Cari fratelli e care sorelle, il Vangelo appena ascoltato ci
presenta un momento di svolta nella vita di Gesù. Giovanni è stato arrestato,
la sua voce è messa a tacere, e il Signore avverte che è arrivato il momento di
farsi un annunciatore ma, ancor di più, un realizzatore, con le parole e con i
gesti, della buona notizia di un tempo nuovo che si apriva. È un grande
cambiamento per Gesù, egli lascia il suo ambiente, il paese in cui è cresciuto,
compie un esodo dalla sua vita di sempre, dalle abitudini e da tutto ciò che
gli è noto e familiare per andare incontro a un futuro nuovo.
Il Vangelo sottolinea che egli lo fa “perché si compisse ciò
che era stato detto per mezzo del profeta Isaia.” Gesù cioè intraprende questo
nuovo cammino per realizzare una volontà e un disegno delineato ed espresso dal
Padre nella Scrittura. Egli fin dai suoi primi passi si manifesta come l’umile esecutore
che compie la volontà del Padre, fino alla fine, e ne realizza la Parola, come
dirà nell’orto degli ulivi: “non sia fatta la mia, ma la tua volontà”
(Lc 22,42) o altrove ai discepoli: “sono disceso dal cielo non per
fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato”
(Gv 6,38).
Oggi questa celebrazione festiva, per desiderio di papa Francesco,
ci propone di soffermarci sulla centralità della Scrittura come Parola di Dio
nella vita del cristiano. Essa infatti è sì un testo scritto, come tanti altri,
ma è unico perché ci mette in diretta comunicazione con la volontà del Padre
che si è espressa e manifestata nella storia dell’umanità fin dall’inizio dei
tempi. Infatti la Scrittura ci descrive come l’origine di tutto sia nelle Parole
pronunciate da Dio che diedero esistenza a tutte le cose: “Dio disse: «Sia
luce!» E luce fu.” (Gen 1,3). Ma poi, al tempo scelto da Dio, agli uomini è
stato dato il privilegio di incontrare personalmente questa stessa Parola, il
Verbo incarnatosi nella persona di Gesù e che continua a parlare attraverso il
Vangelo. Per questo possiamo dire che la Scrittura ci si presenta come la
storia dell’umanità nella quale si mescola la volontà degli uomini, a volte
buona, ma anche spesso malvagia, e quella di Dio. Questa storia si manifesta nella
Scrittura attraverso l’azione dello Spirito Santo che rende la volontà di Dio un
messaggio credibile e vivibile da tutti. Gesù ne è appunto l’esempio: la sua
volontà si uniforma a quella di Dio che si era espressa nella Scrittura che lo
ha preceduto, e la realizza in azioni concrete che imprimono una svolta nella
storia successiva dell’umanità.
Per questo è vero quello che dice S. Girolamo, un uomo che amò
profondamente la Scrittura, traducendola per farla capire a molti: “L’ignoranza
della Scrittura è ignoranza di Cristo.” Cosa vuol dire ignoranza delle
Scritture? Essenzialmente due cose: la prima, più evidente, è la non
familiarità con il libro delle Scritture. Il non sapere come è fatto, cosa
contiene, in sintesi non leggerlo. Ma poi c’è un’ignoranza che significa che
anche quando sappiamo cosa la Parola di Dio ci dice, perché ad esempio la
ascoltiamo a Messa, facciamo come se non dicesse nulla, se non avesse nessuna
implicazione pratica con la nostra esistenza. Sì, noi mettiamo a tacere la
Parola di Dio rendendola una parola morta.
Al contrario Gesù insiste nel dire che quello che fa lui lo può
fare chiunque si ponga con umiltà nel suo stesso atteggiamento di filiale
docilità alla volontà del Padre espressa nella sua Parola. A questo proposito
egli dirà: “chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne
compirà di più grandi di queste.” (Gv 14,12)
L’evangelista Matteo ci propone una sintesi della missione alla
quale Gesù ci sente chiamato: “Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire:
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».” Egli innanzitutto vuole far conoscere
come la realizzazione del disegno di Dio per gli uomini sia alla nostra
portata, vicino, realizzabile e che vale la pena spendere la vita per attuarlo
qui subito fra di noi. Questa è la conversione di cui egli parla nei suoi
discorsi: cambiare idea circa la realizzabilità della Parola che ci parla del
Regno. Infatti non è un ideale, un’utopia, l’illusione di persone ingenue. E i
primi apostoli, di cui ci narra la chiamata il Vangelo di oggi, alla Parola che
Gesù rivolgeva loro credettero e lo seguirono, cioè cambiarono strada e modo di
vivere, e sperimentarono in prima persona che quella Parola non solo
annunciava, ma realizzava il Regno di Dio: “Gesù percorreva tutta la
Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e
guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.”
Cari fratelli e care sorelle, la Scrittura divenga sempre più
quella luce che illumina le tenebre del dubbio, della sofferenza o della
semplice mancanza di speranza e prospettiva. Se noi leggiamo ogni giorno e
conserviamo nel nostro cuore, un frammento di quella Parola di Dio contenuta nella
Scrittura, essa sarà una luce che illumina e scalda, un modo concreto per far
sì che la volontà buona di Dio si fa strada nel buio del mondo, troppo pieno di
male. Sia essa la lampada ai nostri passi e la luce che illumina il nostro
cammino.
Preghiere
O Dio nostro, vieni e visita la nostra vita. Fa’ che
ascoltando la tua Parola ti seguiamo docilmente come discepoli e figli.
Noi ti preghiamo
O Signore che ci vieni incontro e ci rivolgi la tua Parola
fa’ che l’accogliamo come liberazione dal peso della tristezza. Rendici capaci
di conservarla e meditarla nel cuore come fece Maria.
Noi ti preghiamo
O Dio del cielo, tu che hai seminato con pazienza il
seme buono della Parola nel terreno accidentato del mondo, aiutaci a dissodarlo
dai sentimenti di diffidenza e disillusione per poter godere della gioia di una
mietitura abbondante.
Noi ti preghiamo
Fa’ o Dio che, vivendo il Vangelo della docilità alla
volontà del Padre la nostra gioia sia moltiplicata e la nostra vita sia
arricchita dal centuplo che tu prometti ai discepoli.
Noi ti preghiamo
Proteggi o Padre buono ogni uomo e ogni donna che è fragile e indifeso: i poveri, i malati, gli anziani, i bambini, chi è senza casa e senza famiglia. Salva quanti sono colpiti dalla violenza.
Noi ti preghiamo
Ti invochiamo o Dio della pace per tutti i popoli in
guerra. Per le nazioni sconvolte dalla violenza, Dona a tutti pace e salvezza.
Noi ti preghiamo.
Guida o Signore Gesù i passi di chi ti cerca e fa’ che
incontrino discepoli annunciatori e testimoni del Vangelo. Aiuta l’umanità
intera a sperare in te e ad invocare con fiducia il tuo Nome.
Noi ti preghiamo
Perdona o Padre buono le nostre colpe e cancella il
nostro peccato, perché anche per causa nostra il regno tarda a realizzarsi
sulla terra. Fa’ che con umiltà lavoriamo perché la nostra vita sia un terreno
fertile per la pianta del Vangelo.
Noi ti preghiamo
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