sabato 27 maggio 2023

Pentecoste - Anno A - 28 maggio 2023



Dagli atti degli apostoli 2, 1-11

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

 

Salmo 103 - Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia! +

Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

Dalla prima lettera ai Corinzi 12, 3b-7. 12-13

Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune.  Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.

 

Alleluia, alleluia, alleluia.
Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia, alleluia, alleluia.

Dal vangelo secondo Giovanni 20, 19-23

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

 

Commento

 

Cari fratelli e care sorelle, abbiamo ascoltato Paolo fare un’affermazione forte: “nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo.” È chiaro che l’Apostolo non si riferisce tanto alla proclamazione di quella frase a parole, ma intende dire che il discepolo afferma con il suo agire che il proprio Signore, cioè chi comanda e dirige la propria vita, è Gesù, il suo esempio e insegnamento che è la Buona Notizia. Aggiunge Paolo che chi lo fa è perché lo Spirito ha agito in lui.

Ecco dunque che con una semplice affermazione Paolo, come capita spesso nelle sue lettere, dice molto più di quello che a prima vista sembra.

Prima di tutto è un invito implicito a dire con la propria vita che il Signore, cioè chi comanda, è Gesù. E questo è facile capirlo. Si vede subito infatti se l’agire di una persona è uniforme alla volontà di Dio e segue l’esempio di Gesù. Quello che lui faceva infatti lo conosciamo bene, avendo ascoltato tante volte il Vangelo, e quindi basta chiedersi: “Gesù al mio posto, al suo posto, cosa farebbe?”

Secondo, Paolo esplicita che ogni volta che Gesù “rivive” nei suoi discepoli, cioè il suo Vangelo diventa vita vissuta nel presente e non più solo lettera morta del passato, è lo Spirito di Dio che agisce nel discepolo, ma questo non per sminuire le possibilità dell’uomo, ma anzi per esaltarlo, tanto che lo dichiara capace di agire assieme a Dio, come Dio, facendo del proprio agire l’agire stesso di Dio.

Di seguito l’Apostolo fa un paragone fra la diversità delle tante membra che costituiscono un corpo umano, tutte così diverse fra loro e con compiti e finalità molto diverse, ma tutte così indispensabili e utili a tutto il corpo, e l’agire dei discepoli sotto l’azione dello Spirito. Ognuno è diverso e fa cose diverse. Le fa in modo diverso, ma allo stesso tempo se è lo Spirito ad animarlo tutte quelle cose che fa saranno un aiuto a ciascuno e un modo per rafforzare la connessione dell’uno con l’altro.

Ma quanto detto mette in luce anche un altro fatto, e cioè che se la nostra vita non è “azionata” dalla forza dello Spirito, cioè non trova forza e contenuto nella volontà di Dio, noi siamo un pezzo inutile, staccato dal corpo, e per questo senza vita.

Che vale un dito staccato dalla mano? Un occhio fuori dalla testa? Non agisce, non vede, non vive.

Chiediamoci fratelli e sorelle se noi siamo un membro vivo, attaccato al corpo e utile ad esso. Questo non vuol dire che siamo perfetti: anche la mano sbaglia e il piede inciampa, l’occhio vede male o i denti mordono la lingua. Quello che conta però è che ogni parte cerca di fare il meglio, di essere utile a tutto il resto, di non restare un “peso morto” a carico degli altri, senza dare il proprio contributo, di imparare, anche sull’esempio delle altre parti, a svolgere un ruolo positivo.

Perché questo avvenga, però, dobbiamo chiedere che lo Spirito di Dio e non il nostro o quello di questo mondo, agisca in noi, ci “ispiri”. Invochiamo, desideriamo, accettiamo che lo Spirito prenda le nostre decisioni, compia le nostre azioni e scelga le nostre scelte. Oggi a Pentecoste lo abbiam visto: gli apostoli non si riconoscono più: da spaventati e insicuri diventano audaci, pronti a uscire e parlare, capaci di comunicare con tutti, senza barriere linguistiche, sociali, culturali.

Con umiltà e audacia dunque invochiamo oggi lo Spirito, perché irrompa in noi e nel mondo, trasformi tutti quelli che incontra rendendo ciascuno uno strumento prezioso e utile per la realizzazione del bene di tutto il grande “corpo” dell’umanità intera.

 

 Preghiere 

 

Ti invochiamo o Signore Gesù, manda lo Spirito consolatore a vincere in noi l’egoismo e l’inimicizia. Insegnaci a voler bene e a considerarci parte dell’unica grande famiglia di Dio che è l’umanità.

Noi ti preghiamo

  

Scendi Spirito di Dio e inonda il mondo intero della tua pace. Raggiungi i luoghi dove oggi infuria la guerra ed esplodono gli odi e le ingiustizie, infondi nei cuori di tutti il desiderio di pace.

Noi ti preghiamo

 

Come a Pentecoste ti aspettiamo o Spirito di amore, perché tu discenda a scaldare i cuori e a donarci una lingua nuova per parlare a tutti. Fa’ che la grammatica del voler bene e le parole dell’amicizia diventino l’unica lingua con cui gli uomini si parlano e si ascoltano in tutto il mondo.

Noi ti preghiamo

  

Fa’ o Signore che restiamo uniti nella tua famiglia, perché invochiamo insieme la discesa dello Spirito e la manifestazione del tuo amore, per portare agli altri la fiamma della passione per il bene di tutti.

Noi ti preghiamo

 

Consola o Spirito tutti coloro che sono nel dolore: i poveri, i malati, gli anziani i sofferenti. Fa’ che sia vinta la durezza di cuore di chi non compie il bene che tu ci suggerisci.

Noi ti preghiamo

  

Unisci o Spirito di Dio le tue Chiese ovunque diffuse in un’unica e unanime invocazione per l’unità. Fa’ che raccolti nell’unica famiglia dei tuoi discepoli ci amiamo come fratelli e sorelle, senza divisioni o rivalità.

Noi ti preghiamo.

 

O Spirito di sapienza e di fortezza, suscita nei cuori dei discepoli di Cristo il desiderio di annunciarti e testimoniarti al mondo intero. Fa’ che ovunque risuoni con forza la lode per le meraviglie che compi per il bene dell’uomo.

Noi ti preghiamo

  

Ti preghiamo o Dio in modo particolare per il papa Francesco, illumina i suoi passi perché porti ovunque la pace nei cuori e la riconciliazione dei nemici. Proteggilo da ogni male,

Noi ti preghiamo

 

 

 

  

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