In
quei giorni, Filippo, sceso in una città della Samaria, predicava loro il
Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo,
sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti
indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e
storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città. Frattanto gli
apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio
e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché
ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di
loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora
imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
Salmo 65 - Acclamate Dio, voi tutti
della terra
Acclamate Dio,
voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!
A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio, +
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.
Dalla prima lettera di san Pietro
apostolo 3, 15-18
Carissimi,
adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a
chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia
fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento
stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano
sulla vostra buona condotta in Cristo. Se questa infatti è la volontà di Dio, è
meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è
morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per
ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.
Alleluia, alleluia alleluia.
Se uno mi ama, osserva la mia
parola,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia,
alleluia alleluia.
Dal vangelo secondo Giovanni 14, 15-21
In quel tempo, Gesù disse ai suoi
discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il
Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre, lo
Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo
conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non
vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più;
voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete
che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei
comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal
Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Commento
Cari fratelli e care sorelle, abbiamo
appena udite le parole che Gesù rivolge ai suoi amici più intimi, i dodici,
nell’ora che precede la sua passione. Siamo nella sala in cui ha voluto
mangiale la cena pasquale con loro, e rivolge ai suoi amici più intimi un lungo
discorso pieno di affetto. È paradossale come alla vigilia delle ore più dure
della sua vita il Signore abbia solo una preoccupazione: rassicurare i suoi del
suo amore e di quello del Padre, metterli in guardia dal rischio di lasciarsi
prendere dalla delusione o dal credere che tutto sia finito a causa della forza
del male che si abbatterà su di lui di lì a poco.
Abbiamo in questo lungo discorso la
testimonianza della paradossalità dell’amore di Dio, che sempre ci spiazza e ci
sorprende. Infatti invece di reclamare attenzione per sé, riversa tutte le sue
preoccupazioni sui suoi amici, e invece di esortarli ad indurirsi per resistere
con più forza al male ancora una volta li sorprende con la tenerezza dei suoi
sentimenti e delle sue parole.
Gesù mostra, ancora una volta, che la sua
risposta alla forza del male non può che essere la vittoria del bene che si
impone, appunto, con la forza del voler bene. Non c’è difesa o vittoria che
possa venire da strumenti diversi da quelli dell’amore, e questo ci stupisce
ancora di più in questo tempo nel quale l’esperienza che facciamo della forza
del male che si manifesta nella guerra ci trascina a volte nella corrente di
quanti pensano che si possa vincere per mezzo di armi e violenza. Gesù ci
mostra invece che per lui l’unica vittoria auspicabile è quella che viene
dall’esercizio continuo e imperturbabile della preoccupazione affettuosa per tutti
gli altri.
C’è anche un altro elemento che
caratterizza in modo unico questo lungo discorso con il quale Gesù circonda di
un affetto estremo i suoi amici. Prima di parlare infatti il Signore ha lavato
loro i piedi. Quel gesto così inatteso e giudicato eccessivo, perfino inopportuno
secondo Pietro, ci dice qualcosa di altrettanto importante sul modo di voler
bene di Gesù. Sì, egli prima vive e dimostra concretamente il suo amore per gli
uomini, e poi lo spiega. Quello di Gesù è un “amore preventivo” che prima che
proclamato è vissuto, non è amore già meritato o guadagnato per mezzo delle
nostre opere, ma donato gratuitamente ancora prima che ce ne accorgiamo.
Lo stesso Gesù fa con ciascuno di noi.
Possiamo allora dire che la Scrittura che ascoltiamo la domenica è la
spiegazione a parole di quello che lui ci ha già fatto vivere durante la
settimana in termini di attenzioni e gesti di amore rivolti a noi.
Ecco allora che le parole del Vangelo
rivolteci oggi ci dicono quello che stiamo vivendo in questo tempo. È da poco
passata la Pasqua e il Signore risorto non vive più con i discepoli come prima.
Lo notavamo già le domeniche scorse. Ma allo stesso tempo la sua presenza non si
è fatta evanescente o meno intensa.
È la stessa situazione che viviamo anche
noi, poiché fatichiamo spesso a riconoscere la sua presenza amorevole accanto a
noi. A questo proposito Gesù parla del suo modo di esserci vicino come “il
Paraclito”.
Questa parola, che a noi vuol dire poco,
significa letteralmente “Colui che invoco perché mi sta accanto”. Cioè in
questo nome sono comprese due idee: primo che la vicinanza di Dio va’ invocata,
cioè cercata e desiderata.
Poi che la sua presenza si fa Spirito Santo,
cioè presenza reale ma che va accolta, oltre che riconosciuta. Cioè la sua
presenza si fa vedere e sentire quando vogliamo bene come lui, con quelle caratteristiche
cui accennavo prima, oltre tante altre che il Vangelo ci indica chiaramente.
Infatti solo quando lui è con noi diventiamo capaci di voler bene in modo così
paradossale e insolito, gratuitamente, senza chiedere nulla in cambio,
preventivamente, concretamente e non a parole, ecc…
Infine Gesù afferma: “lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo
vede e non lo conosce.” Sì, il mondo conosce altre forme di amore, ben
diverse da quelle di Dio, e lo giudica con diffidenza e timore: è pericoloso,
ingenuo, sbagliato. Non lo conosce e non lo vede, per questo non lo vive.
Cari fratelli e care sorelle, ci
avviciniamo al tempo in cui con la festa di Pentecoste questo Spirito entra
come protagonista assoluto nelle nostre vite. Prepariamoci allora a desiderarlo,
riconoscerlo e vederlo, e l’unico modo è vivere fin da ora come Gesù.
Preghiere
O Spirito di Dio scendi presto sulla terra e resta nella
nostra vita, perché sappiamo accoglierti come guida sicura, forza di amore vero
verso tutti.
Noi ti preghiamo
O Dio Padre misericordioso, non ti sdegnare per il
nostro rifiuto a farci guidare da te, ma suscita in noi il pentimento e il
desiderio di averti sempre vicino.
Noi ti preghiamo
O Signore Gesù che con insistenza rassicuri i tuoi
discepoli che tu non li abbandonerai mai, fa’ che non siamo noi a lasciarti per
seguire con orgoglio noi stessi. Aiutaci a fare sempre con fiducia e disponibilità
la tua volontà.
Noi ti preghiamo
Ti ringraziamo o Dio del cielo per il dono della vita.
Fa’ che non la riteniamo un nostro possesso esclusivo, ma con semplicità e
gratitudine la spendiamo per il bene nostro e degli altri.
Noi ti preghiamo
Ti preghiamo o Padre misericordioso, vieni nelle vite
di tutti come Spirito santo, guida sicura. In modo particolare ti preghiamo
oggi per coloro che si perdono per le strade del male e della violenza, fa’ che
tornito verso di te.
Noi ti preghiamo
Accompagna con amore, o Signore, tutti noi e specialmente
quelli che hanno più bisogno del tuo sostegno: i poveri, i malati, i
prigionieri, i profughi, chi è solo e senza casa. Guidali alla meta di una vita
serena e senza dolore.
Noi ti preghiamo.
Guida con sicurezza o Dio la grande nave che è la tua chiesa, perché sappia accogliere tutti e condurli da te. Benedici il nostro papa Francesco che si affatica per essa e testimonia con impegno il Vangelo di salvezza.
Noi ti preghiamo
Proteggi o Padre buono tutti i tuoi discepoli che sono
minacciati dalla guerra e dal terrorismo. Salva la loro vita e fa’ che possano ricevere
il dono della pace e della riconciliazione.
Noi ti preghiamo
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