sabato 14 dicembre 2024

III domenica del tempo di Avvento - Anno C - 15 dicembre 2024

 


 

Dal libro del profeta Sofonìa 3,14-18a

Rallegrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d’Israele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia».

 

Is 12,2-6 - Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

 

Ecco, Dio è la mia salvezza;

io avrò fiducia, non avrò timore,

perché mia forza e mio canto è il Signore;

egli è stato la mia salvezza.

 

Attingerete acqua con gioia

alle sorgenti della salvezza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, +

proclamate fra i popoli le sue opere,

fate ricordare che il suo nome è sublime.

 

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,

le conosca tutta la terra.

Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,

perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 4,4-7

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

 

Alleluia, alleluia, alleluia.

Lo Spirito del Signore è su di me,

mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio.

Alleluia, alleluia, alleluia.

 

Dal vangelo secondo Luca 3,10-18

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

 

Commento

Cari fratelli e care sorelle, ci inoltriamo con questa terza domenica nel tempo di Avvento e già pregustiamo la bellezza della nascita del Signore, come ci esorta a fare la seconda lettura con il suo invito insistente: “siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti.” È veramente il caso di essere lieti, perché ci troviamo in un tempo benedetto nel quale un dono viene fatto a ciascuno, la nascita del Signore Gesù.

Il Vangelo ci propone di nuovo la persona di Giovanni, perché egli è l’uomo dell’Avvento. Per lui attendere, oggi lo vediamo bene, significa essenzialmente “preparare”. Questo ci fa comprendere bene come un atteggiamento passivo o fatalista, disinteressato o pessimista rivela che in realtà non attendiamo un tempo nuovo né ci interessa che le cose cambino. Così, per esempio, attendere e desiderare la pace significa innanzitutto preparare la pace, realizzarla dove noi siamo, a cominciare da sé, sviluppando un animo pacifico.

È quello che fa Giovanni: cosciente che il tempo è maturo perché si realizzi la manifestazione di Dio non resta con le mani in mano, al contrario agisce, parla, si dà da fare. Va nel deserto e comincia ad annunciare a tutti la profezia di un tempo nuovo che lui stesso ha cominciato a vivere, con uno stile di vita sobrio ed essenziale. Il solo fatto di vivere in modo diverso suscita in tanti una domanda su di sé, anch’essa concreta: «Che cosa dobbiamo fare?» chiedono, dimostrando di aspettare un tempo nuovo.

Le persone che interrogano Giovanni infatti sono spinte da un desiderio, dalla ricerca di risposte a domande profonde, dall’aspirazione ad un futuro diverso dall’oggi così come è. Per questo non hanno esitazione ad affrontare un viaggio non facile fin dentro il deserto.

Chiediamoci allora oggi, esortati dall’esempio di Giovanni e delle folle che cercano da lui risposte concrete, io desidero un tempo nuovo? Aspiro ad un futuro diverso dall’oggi che vivo? Sento il bisogno di un cambiamento radicale?

Sono domande impegnative per tutti. Per chi è un po’ avanti nell’età, perché ci siamo abituati ad un mondo fatto così, pieno di contraddizioni e ingiustizie, ma nel quale ormai ci sentiamo a nostro agio. Oppure, per chi è più giovane, la domanda è concentrata tutta sul futuro per me, le prospettive per il mio star bene, e il resto del mondo e le sue contraddizioni e necessità rimane sfocato, sullo sfondo, lontano.

A quella domanda il Battista risponde con proposte concrete. Non si tratta tanto di vivere emozioni o sentimenti nuovi, ma di modificare il proprio modo di agire nel mondo, con gli altri. Tre sono i punti salienti: la generosità (Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto), la giustizia (Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato), la mitezza pacifica (Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno). Sono tre indicazioni concrete che oggi Giovanni propone anche a noi per rispondere alla domanda dell’Avvento: “Che cosa dobbiamo fare?”, perché anche noi ci immergiamo in un battesimo di conversione e rinnovamento della nostra vita, e, attraverso di essa, del mondo intero.

La preparazione di cui ci parla Giovanni è il battesimo di acqua, cioè vivere con generosità, giustizia e mitezza, ed esso ci serve per incontrare finalmente Gesù che così trova il posto nel quale nascere. E questo incontro avviene nella sua Parola e nei fratelli e sorelle, specialmente i più poveri e deboli. Cioè Giovanni ci dice che la nostra fede non è solo uno sforzo personale di perfezionamento morale, certo, questo è ciò che permette il passo successivo che è fermarsi con lui, incontrare, parlare con Gesù. Cioè c’è bisogno che ci sia un Natale, la nascita di un incontro sempre nuovo, fatto di volti, parole. Cioè, in sintesi, c’è bisogno di imparare a voler bene a lui assieme ai fratelli e alle sorelle.

Questo è il “battesimo in Spirito Santo e fuoco” al quale Giovanni indirizza coloro che hanno ricevuto quello di acqua che lui gli propone sulle rive del Giordano. Il battesimo di farci riempire del suo voler bene, di far nascere in noi un amore che assomiglia al suo e giorno per giorno cresce con il nostro legarci a lui e ai fratelli e alle sorelle.

Fratelli e sorelle lasciamo allora che Gesù ci insegni a consumare col fuoco del voler bene tutti gli atteggiamenti, le paure, le abitudini che ingombrano la nostra vita togliendo lo spazio all’incontro salvifico con lui e con i fratelli e sorelle. Prepariamoci a questo incontro salvifico, perché il Natale ci trovi pronti a far spazio a lui nella nostra vita.  

 

Preghiere 


 O Signore che vieni e visiti la nostra vita, aiutaci a vivere l’attesa di un tempo nuovo che la tua nascita inaugura nel mondo. Fa’ che come le folle ci chiediamo cosa dobbiamo fare perché la novità del Natale nasca in noi,

Noi ti preghiamo

  

Dio Padre buono e misericordioso, manda il tuo Spirito perché inondi la nostra vita con la forza del tuo amore. Fa’ che purificati da ciò che è inutile raccogliamo abbondanti e duraturi frutti di amore e solidarietà,

Noi ti preghiamo

 

Ti preghiamo o Dio Padre nostro per i migranti che affrontano i pericolosi viaggi dai paesi della guerra e della miseria. Per quanti sono morti in questi mesi e per i tanti che soffrono lontano dalle loro case e famiglie,

Noi ti preghiamo

  

Aiuta o Signore tutti i tuoi figli ad entrare con gioia nel tempo del Natale per vivere con impegno e responsabilità la novità del Vangelo,

Noi ti preghiamo

 

Ti preghiamo o Dio del cielo per tutti coloro che sono nel dolore. Per i malati, per gli anziani, per chi è senza casa e famiglia, per le vittime della guerra e della violenza, per i prigionieri, per chi è solo e senza speranza. Aiuta tutti e nel loro dolore.

Noi ti preghiamo

  

Trasforma o Dio il cuore degli uomini di questa città, perché nessuno sia escluso e disprezzato, ma ognuno trovi fraterna accoglienza.

Noi ti preghiamo.

 

O Padre del cielo sostieni e proteggi il nostro papa Francesco nel suo ministero di guida e testimone del Vangelo. Fa’ che le sue parole e il suo esempio confermino tutti noi nella via della vocazione cristiana.

Noi ti preghiamo

  

O Dio ti preghiamo per quanti ancora non ti conoscono e non hanno udito la Parola evangelica. Fa’ che presto possano conoscerti e unirsi alla famiglia dei tuoi figli.

Noi ti preghiamo

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