mercoledì 27 luglio 2011

XVII domenica del tempo ordinario

bambina zingara ungherese
Dal primo libro dei Re 3, 5. 7-12
In quei giorni a Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». Salomone disse: «Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per la quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?». Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te».

Salmo 118 - Quanto amo la tua legge, Signore!
La mia parte è il Signore:
ho deciso di osservare le tue parole.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.

Il tuo amore sia la mia consolazione,
secondo la promessa fatta al tuo servo.
Venga a me la tua misericordia e io avrò vita,
perché la tua legge è la mia delizia.

Perciò amo i tuoi comandi,
più dell’oro, dell’oro più fino.
Per questo io considero retti tutti i tuoi precetti
e odio ogni falso sentiero.

Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti:
per questo li custodisco.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8, 28-30
Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati.

Alleluia, alleluia alleluia.
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia, alleluia alleluia.

Dal vangelo secondo Matteo 13, 44-52
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Commento
L’Evangelista Matteo ci riporta le parole che concludono il lungo discorso che Gesù fece alle folle dalla barca, perché la moltitudine, che stava a riva ad ascoltarlo, era molto vasta. A tutta questa gente radunatasi per ascoltarlo Gesù si rivolge con sette parabole nelle quali parla del regno di Dio: la parabola del seminatore, quella della zizzania, del granello di senape, del lievito, e le tre di oggi sul tesoro, la perla preziosa e la rete.
Tutta quella gente era andata da Gesù per ascoltare i suoi insegnamenti, probabilmente molti cercavano la guarigione dalle loro malattie, alcuni forse erano i curiosi di vedere quel personaggio di cui si parlava molto in giro. Tanti motivi, persone diverse, eppure a tutte Gesù fa un solo discorso, e per di più un discorso difficile, tanto che i discepoli per capire devono chiedere spiegazioni al Maestro, e molto esigente. A gente che voleva vedere e risolvere i propri problemi immediati il Signore, niente di meno, propone di sollevare il proprio sguardo fino, addirittura, a contemplare la realtà definitiva e ultima che è il Regno di Dio. Ci chiediamo: non è forse eccessivo Gesù? Non pretende troppo? Non punta troppo in alto per quei contadini ignoranti di Galilea?
In realtà è quello che Gesù fa ogni volta che parla alle folle. Anche a noi che oggi siamo qui riuniti, una folla più sparuta di quella di quel giorno; ognuno di noi ha nel cuore e nella mente i propri problemi, cerca le proprie soluzioni, ha i propri dubbi, si presenta con le proprie debolezze, ecc… Eppure anche a noi non ci parla di come superare queste difficoltà, ed in fondo questa è l’impressione che spesso ci portiamo in fondo al cuore dopo aver ascoltato il vangelo a Messa: Gesù non mi ha capito, Gesù non risponde alle mie esigenze, le sue parole puntano troppo in alto, o troppo lontano, mentre io ho bisogno di soluzioni pratiche di più immediata utilità. Una legge più precisa, un giudizio chiaro, una risposta definitiva. Il Signore in realtà non ci parla così come vorremmo, ma non perché disprezza i nostri problemi o ritiene superfluo ascoltarci e risolverli, ma sa che l’unico modo per uscirne fuori è accettare di vivere una prospettiva diversa e più alta, quella del Regno. È nell’accogliere questa visuale, a volte radicalmente diversa, fino ad essere invertita, rispetto a quella ordinaria, che noi possiamo sperare di uscire dalla nebbia dei dubbi e dalla palude delle situazioni difficili, spesso ripetitive e bloccate. C’è bisogno di entrare nella prospettiva di chi cerca il Regno di Dio, e le risposte ai dubbi e le soluzioni ai problemi verranno mentre ci incamminiamo.
Ci dice infatti l’Apostolo Paolo: “tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno.” Tutto è ordinato al bene in chi si preoccupa di realizzare il disegno di amore che Dio prepara per ciascuno. A volte però questo ci sembra secondario, come se prima dovessimo risolvere le nostre difficoltà personali per poterci, solo dopo, dedicare ad aspirazioni più elevate, quasi che queste fossero un lusso per gente risolta e senza problemi. Salomone, abbiamo ascoltato, messo in età giovane di fronte alle responsabilità soverchianti del nuovo ruolo di re del popolo d’Israele, chiede a Dio non forza o ricchezza con cui esercitare il potere, ma qualcosa che sembra molto meno utile ai suoi scopi: la sapienza di saper riconoscere e realizzare il bene. Egli sa che , arricchito di questa capacità, potrà affrontare le sfide e i pericoli di una situazione così difficile, certo che agirà secondo il volere di Dio e che così otterrà frutti buoni per sé e la sua gente.
La stessa cosa fa il contadino che scopre un tesoro prezioso là dove non credeva di trovarlo: nel campicello che arava da sempre. Fa di tutto per entrarne in possesso e garantirsi il benessere per il suo futuro. Così fa anche il mercante che trova la perla più preziosa che abbia mai visto. Non ha dubbi: vende tutto il resto, anche cose utili e necessarie, perché sa che con quella perla otterrà molto di più.
Lo stesso è del Vangelo. Spesso lo ascoltiamo come qualcosa di bello ma irrealizzabile: un tesoro nascosto chissà dove, una perla straordinaria ma impossibile da raggiungere. Per questo viviamo chini sui nostri problemi, senza saper dove trovare la via d’uscita. Ma Gesù oggi viene a dirci: guarda che il tesoro è nascosto nel campo della tua vita, basta faticare un po’ a scavare e spendere tutte le tue risorse e sarà tuo; alza gli occhi, ecco la perla preziosa, sono le mie parole e il mio esempio, rinuncia alle abitudini vecchie e ai modi di fare di sempre, spendi tutto te stesso per acquistarla, e sarà tua per sempre.
Sì, ci sembra troppo difficile, un impegno che non ci sentiamo di prendere. È vero, si fa fatica e ci vuole una scelta definitiva, ma è in gioco la salvezza: non ne vale forse la pena? Non ci accada come nella terza e ultima parabola, quella della pesca. La vita passa per i fondali del mondo e raccoglie pesci di ogni tipo, ma non tutti buoni. Ci sono quelli che hanno saputo realizzare la vocazione ad essere buoni e di giovamento a tanti, altri invece spinosi o corazzarti di placche indurite o forse anche dalle carni avvelenate dalla tristezza e dall’inutilità. Questi non hanno futuro, sono destinati a essere gettati via, i primi invece saranno il frutto prezioso della pesca di Dio per il suo Regno.
Prepariamoci allora fin da subito, non facciamo scorrere invano il tempo e le occasioni, perché il tesoro e la perla non restino offuscati o dimenticati ma possano risplendere nelle nostre vite dando lustro e splendore ad ogni nostra parola ed azione.
Preghiere
Ascolta, o Dio nostro, la preghiera che ti presentiamo: rendici cercatori appassionati del tesoro più prezioso della nostra vita, che è la realizzazione della tua volontà. Non farci accontentare di niente di meno utile e importante, perché giungiamo alla salvezza che hai preparata per noi.
Noi ti preghiamo

Il Vangelo splende o Signore più di ogni perla preziosa e tu ce la offri in dono. Fa’ che non la disprezziamo, ma rinunciamo volentieri a tutte le illusioni di benessere e felicità che ci distraggono dalla ricerca dell’unico vero bene.
Noi ti preghiamo

Guidaci o Padre di eterna bontà nel cammino della nostra vita, perché non ci chiniamo solo sul nostro particolare problematico, ma sappiamo alzare lo sguardo a scorgere la bellezza del futuro che desideri per noi. Sostieni la nostra capacità di sperare e di sognare perché ci salvi il tuo amore.
Noi ti preghiamo

Rivolgi il tuo sguardo misericordioso a noi tuoi figli peccatori o Dio, perché la durezza di cuore e l’indecisione a seguirti non paralizzi ogni nostro desiderio rivolgendo i nostri interessi solo a noi stessi. Allarga l’orizzonte del nostro sguardo al fratello e alla sorella, ai popoli e alle folle che ci circondano.
Noi ti preghiamo

Guarda con amore o Padre a tutti coloro che sono nel bisogno, perché il male da cui sono schiacciati non li vinca definitivamente. Solleva chi è umiliato e innalza il povero dimostrando così la tua signoria sulla storia dell’umanità.
Noi ti preghiamo

Dona la tua pace ai popoli che sono in guerra, rafforza la volontà di bene in chi oggi si combatte, guarisci le piaghe dei feriti e l’odio di chi è stato colpito. Riconcilia, o Dio, i cuori di tutti gli uomini.
Noi ti preghiamo.

Rendi potente e credibile o Signore Gesù l’annuncio di chi proclama il Vangelo vivendolo con fede. Fa che in ogni angolo della terra sia glorificato il tuo nome santo come l’unico che porta salvezza.
Noi ti preghiamo

Rafforza o Dio chi è incerto e dubbioso, sostieni chi inciampa nella fragilità dei propri propositi e si scoraggia di fronte alle difficoltà del bene. Dona a tutta la Chiesa la forza del tuo amore.
Noi ti preghiamo


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