giovedì 25 agosto 2016

XX domenica del tempo ordinario - 14 agosto 2016


 foto Fuoco

Dal libro del profeta Geremia 38,4-6.8-10
In quei giorni, i capi allora dissero al re: «Si metta a morte questo uomo, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché questo uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male ». Il re Sedecia rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi». Essi allora presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, principe regale, la quale si trovava nell'atrio della prigione. Calarono Geremia con corde. Nella cisterna non c'era acqua ma fango, e così Geremia affondò nel fango. Ebed-Melech uscì dalla reggia e disse al re: «Re mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremia, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame sul posto, perché non c'è più pane nella città». Allora il re diede quest'ordine a Ebed-Melech l'Etiope: «Prendi con te da qui tre uomini e fa’ risalire il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia».

Salmo 39 - Vieni presto, Signore, a liberarmi.
Ho sperato: ho sperato nel Signore  +
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.

Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.

Io sono povero e infelice;
di me ha cura il Signore.
Tu, mio aiuto e mia liberazione,
mio Dio, non tardare.


Dalla lettera agli Ebrei 12, 1-4
Fratelli, circondati da un gran numero di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci intralcia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato.

Alleluia, alleluia alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e comprenderemo le parole del Figlio tuo.

Alleluia, alleluia alleluia.
Dal vangelo secondo Luca 12, 49-57
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D’ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?».

 
Commento

Cari fratelli e care sorelle, abbiamo ascoltato una parte di un lungo discorso che Gesù rivolge alle folle che si sono accalcate attorno a lui. Sono folle che lo seguono desiderose di ascoltare una parola di salvezza per la loro vita. Gesù è un predicatore appassionato e risponde a questa sete di parole con discorsi pieni di significato, che vogliono cioè comunicare la via di salvezza che è venuto a portare, il suo Vangelo, e lo fa senza sotterfugi o edulcorazioni di un messaggio che è radicale ed esigente. Questo, lo vediamo in molte occasioni, fa sì che venga rifiutato e giudicato eccessivo da molti di quelli che lo ascoltano. Anche a noi probabilmente sono apparse eccessive le parole che oggi abbiamo ascoltato: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! … Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione.

Non è un messaggio poco equilibrato e poco adatto al tempo di oggi?

Gesù parla col tono di uno che ha fretta, che sente di avere qualcosa di forte da comunicare, appunto come un fuoco da appiccare, di dover suscitare un impegno decisivo nella vita di tutti, ma si rende conto che fa fatica ad essere preso sul serio. Sì, è vero, le domande sono molte, l’aspettativa delle folle è grande, ma il Signore vede che quella gente, e i discepoli stessi, rifiutano il cuore del suo messaggio e vorrebbero una risposta più rassicurante, che dia una risposta facile e immediata all’aspirazione di pace e serenità. Anche noi speriamo che Gesù ci indichi una via efficace per porci al riparo dai venti di guerra e di violenza che oggi sentiamo soffiare in un mondo impazzito, che ci permetta di superare indenni la tempesta e di trovare la pace nel nostro angolo di tranquillità.

È ciò che vorremmo sentirci dire dal Signore, ma invece Gesù parla del suo Vangelo come di un incendio, cioè qualcosa che non mette al riparo dai pericoli, anzi li aumenta. A noi basterebbe un piccolo fuoco che riscaldi nei momenti in cui il clima si fa più rigido ma Gesù parla del suo Vangelo come di un fuoco che deve diffondersi su tutta la terra.

Ma che vuol dire tutto ciò? Non è contraddittorio?

Gesù lo spiega nelle parole che seguono: “Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?

Egli cioè a noi che vorremmo essere lasciati in pace, nella pace delle nostre buone abitudini, delle conoscenze maturate in tanti anni di esperienze e di vita vissuta, nella tranquillità di una vita già impostata e avviata su binari sperimentati e sicuri, dice di imparare a leggere i segni dei tempi, cioè di guardare da una prospettiva diversa. Non solo cioè quella del nostro bisogno di sicurezza e pace nel nostro angolo in cui viviamo, ma quella dell’orizzonte largo del mondo intero. Come possiamo vivere sereni se così tanti uomini e donne sono minacciati dalla guerra, come avviene a poca distanza da noi, in Libia, Siria, ecc…? Come possiamo essere tranquilli quando milioni di persone vivono quotidianamente l’angoscia di dover sopravvivere fra stenti, mancanza del necessario come acqua, cibo, casa e cure mediche? Questi, e tanti altri, sono i segni dei tempi che ci devono far sentire la necessità che un nuovo tempo inizi e a divenirne i realizzatori, cioè operatori di pace, di giustizia, costruttori del bene comune e non di alcuni a discapito di altri. Ciò però è possibile solo se il nostro cuore si incendia del fuoco di passione per gli altri, di amore per la gente di tutto il mondo che Gesù vuole disperatamente appiccare. Ecco allora che capiamo perché Gesù esprime tutta la sua preoccupazione, perché il fuoco del Vangelo non solo non arde su tutta la terra, ma nemmeno sembra essersi acceso nelle vite di chi lo ascolta.

La stessa preoccupazione la manifesta anche a noi oggi, e ci mette in guardia dal cercare la pace-tranquillità a cui noi aspiriamo così tanto. Egli dirà ai discepoli impauriti: “Io vi do la pace vera, non quella che da il mondo”, perché la pace vera è quella di chi non si accontenta di starsene al sicuro, ma non ha tregua finché l’ultima persona della terra non goda di una vita sicura e felice. Questo sbilancia, crea agitazione, suscita preoccupazioni nuove, ma fa vivere la pace vera che consiste nell’essere dalla parte del Signore, in sua compagnia e condividendo i suoi sentimenti. Solo infatti se facciamo nostra la sua angoscia e ci sentiamo spinti a non accontentarci di un piccolo focherello stentato, ma vorremmo con lui incendiare la terra intera, solo allora troveremo la vera pace che non è tranquillità, assenza di problemi o quiete, ma la compagnia e del Signore, come dice il salmista: “Solo in Dio è tranquilla l’anima mia”. Egli però non può essere raggiunto se non usciamo dai nostri ripari e ci mettiamo in cammino con lui: egli attraversa il mondo, parla alle folle, guarisce i malati, tocca cioè da vicino i drammi e le angosce della gente, si affatica a condividerli e farli suoi. Tutto il contrario di quella che noi pensiamo sia la pace, eppure, paradossalmente solo così il nostro animo trova la vera pace che lui dona ai suoi figli.

Cari fratelli e sorelle, lasciamo che il fuoco che Gesù cerca appassionatamente di accendere in noi e nel cuore di ciascun uomo prenda e bruci la falsa tranquillità che ci illudiamo di trovare lontano dai drammi del mondo. Facciamo che il calore del suo amore giunga a temperature altissime e non al tepore di un angolo rassicurante. Il fuoco elimina le scorie e fa brillare l’oro, lo purifica e lo separa da quanto lo offusca e nasconde. Aspiriamo allora anche noi alla vera pace, senza paura di dividerci da chi resta attaccato alla tranquillità e si chiude al fuoco dell’amore. Troviamo in Dio la vera pace che è passione, per il bene di tutti, fuoco ardente di amore in particolare per i più bisognosi.

 Preghiere
 
O Signore accendi anche in noi l’incendio di un amore appassionato e fedele, perché sappiamo voler bene al fratello e alla sorella più di quanto amiamo noi stessi,

Noi ti preghiamo

 Aiutaci o Signore a superare le resistenze e le paure a farci investire da un amore sincero per tutti. Donaci la disponibilità e l’audacia di andare contro abitudini e tradizioni per essere tuoi discepoli fedeli,

Noi ti preghiamo

Consola o Dio quanti soffrono per la mancanza di amore e restano soli nel bisogno. Fa’ che i tuoi discepoli si facciano volentieri loro compagni e sostegno nella sventura,

Noi ti preghiamo

 
Dona o Padre del cielo la pace alla Libia, alla Siria, a tutti i paesi colpiti dalla forza della violenza e della guerra, consola gli afflitti e sostieni quanti cercano vie per la riconciliazione,

Noi ti preghiamo

Aiutaci o Dio ad essere sempre tuoi discepoli fedeli, anche quando questo è difficile e costa sacrificio. Fa’ che ovunque nel mondo i cristiani siano sempre una forza di pace e operatori di giustizia,

Noi ti preghiamo

Sostieni o Padre il nostro papa Francesco nel suo ministero di pastore buono del tuo gregge. Donagli la forza profetica dell’annuncio del Vangelo e della testimonianza del tuo amore misericordioso,

Noi ti preghiamo.

 

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