sabato 20 gennaio 2018

III domenica del tempo ordinario - Anno B - 21 gennaio 2018




Dal libro del profeta Giona  3, 1-5. 10
Fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Alzati, va' a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore. Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta». I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

Salmo 24/25 - Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Ricordati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 7, 29-31
Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!

Alleluia, alleluia alleluia.
Il regno di Dio è vicino; 
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia, alleluia alleluia.

Dal vangelo secondo Marco 1, 14-20
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Commento
Cari fratelli e care sorelle, l’evangelista Marco ci mostra oggi l’inizio del ministero di Gesù, cioè di quel tempo in cui in modo esplicito e manifesto annunciò la buona notizia che era venuto a portare. Egli inaugurò la sua predicazione con un annuncio semplice, che probabilmente gli sembrava così evidente da non aver bisogno di grandi aggiunte. Egli infatti afferma che con la sua venuta, cioè l’incarnazione, l’ultima barriera che poteva tenere l’uomo e Dio lontani ed estranei l’uno dall’altro è stata frantumata dalla potenza di Dio. In questo modo la salvezza si è fatta così vicina che tutti possono impossessarsene. Forse Gesù sperava che portare a conoscenza gli uomini di una novità così grande e decisiva li avrebbe facilmente convinti ad aderire con gioia alla sua proposta di cambiare vita per seguirlo. Afferma infatti il Signore : “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino”, cioè si è inaugurata un’epoca nuova della storia dell’umanità nella quale la piena realizzazione del disegno di Dio è a portata di mano, può essere raggiunta e fatto propria, come una realtà cioè non più legata ad un futuro indeterminato e ipotetico, o ad una dimensione eroica e utopistica dell’uomo, ma piuttosto all’oggi della vita quotidiana. “Vicino” vuol dire che è raggiungibile, ma che purtuttavia bisogna ancora realizzarlo, con l’impegno della nostra vita, cioè con il cambiamento del proprio modo di essere e la fiducia nelle Parole del Signore, come Gesù conclude nel suo invito: “convertitevi e credete nel Vangelo”.
In questa semplice ed essenziale formula possiamo dire che Gesù riassuma tutto il suo Vangelo.
L’evangelista Marco per farci vedere tutta la potenza che questa semplice formula conteneva ci mostra lo straordinario effetto che essa provocò nella vita di alcuni uomini: Simone, Andrea, Giacomo, Giovanni. Essi lasciano tutto e cominciano a seguirlo, poiché hanno capito dov’è ciò che conta più di tutto e vi si attaccano con decisione, lasciando da parte tutto il resto. Nel seguito del testo che abbiamo letto oggi si vedono anche alcune guarigioni, cioè la salvezza dalla forza del male che attacca la vita fisica (la febbre della suocera di Pietro), quella spirituale (l’indemoniato) i rapporti fra gli uomini (il lebbroso condannato all’isolamento).
Davanti a questa descrizione siamo invitati a porci la domanda: non è forse naturale che l’annuncio di un tempo nuovo nel quale Dio si fa compagno e vicino all’uomo e rende alla portata di ciascuno il compimento del suo progetto di bene spinga ognuno ad aderire con gioia al suo invito di seguirlo, cambiando strada e modo di vivere?
Ma il seguito del Vangelo mostra che le cose non sono così semplici. Ben presto infatti si fanno evidenti la diffidenza e la resistenza di chi ascolta l’annuncio del Vangelo di Gesù, in un crescendo di ostilità che culminerà nel tentativo di metterlo a tacere per sempre con la morte.
Questa storia si ripropone in ogni epoca storica e in ogni singola vicenda umana personale. Gesù torna ad annunciare a ciascuno che la salvezza dal male e la possibilità di far regnare il bene è alla portata di ciascuno, se si ha fiducia in quello che lui insegna. È questa fede la linea da varcare per fare sì che anche per noi si concluda il tempo della vita spesa inutilmente e si apra la nuova epoca della compagnia del Signore.  
L’apostolo Paolo invita i cristiani di Corinto a varcare con decisione e con gioia questa linea, inaugurando un tempo nuovo e un nuovo modo di vivere: “Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve”. Egli innanzitutto mette in luce un meccanismo elementare con il quale allontaniamo da noi questa scelta e cioè il rimandare il tempo dell’applicazione del Vangelo alla propria vita ad un altro momento, ad una situazione più favorevole, a quando sarà più facile. Paolo però sgombra il campo da ogni scusa: il tempo è breve, non c’è un altro momento più favorevole da attendere. Sì, innanzitutto perché la vita non è infinita e i giorni passano e non tornano più, ma poi anche perché ogni giorno vale la pena di essere vissuto a pieno e non solo in sterile attesa di un tempo adatto che chissà quando mai verrà. Ciascuno di noi si chieda: quanta vita sprecata ad aspettare l’occasione buona o il momento giusto per vivere il Vangelo! Quanti anni perduti nel rimandare la scelta decisiva per esso! Per questo Paolo esorta a fare in modo che proprio niente del nostro vivere quotidiano, nessuno dei suoi molteplici aspetti concreti sia più dato per scontato, ma venga messo in discussione per fare sì che ciascuno di essi realizzi pienamente il disegno di bene che Dio ha pensato per ciascuno. Paolo elenca alcune realtà che ci sembrano le più ovvie e naturali, come: avere moglie, gioire, piangere, possedere, usare le cose che abbiamo. Che bisogno c’è di chiedersi nulla a proposito? L’Apostolo invita a non credere che tutto sia scontato, impariamo piuttosto a osservare le realtà del nostro vivere con lo sguardo di Dio, sotto la prospettiva del suo Vangelo, e le vedremo sotto una luce nuova, quella di una pienezza e ricchezza di senso che viene dall’essere compagni ed amici di Dio. Facciamolo subito, perché il tempo non ci sfugga invano tra le dita, ma sia invece reso eterno e duraturo dalla vicinanza a Dio che si fa accessibile.


 Preghiere 

O Padre misericordioso e benigno, guarda con bontà noi riuniti nel tuo nome e donaci la tua benedizione. Fa’ che sappiamo seguire i tuoi passi e come bambini imitare sempre il tuo esempio.
Noi ti preghiamo


Accogli o Dio onnipotente la nostra preghiera perché la pace regni in tutto il mondo.
Dona un cuore umano a tutti quelli che ora percorrono le vie dell’odio e della violenza.
Noi ti preghiamo




O Gesù che hai percorso le strade del mondo perché noi potessimo seguirti, fa’ che ascoltiamo il tuo invito a lasciare ciò che non vale e a legarci a te, ai fratelli e alle sorelle.
Noi ti preghiamo


O Spirito di amore, soffia nei nostri cuori, ispira le nostre azioni, perché non rimandiamo il momento della decisione, ma scegliamo subito di fidarci del Vangelo.
Noi ti preghiamo



Ti preghiamo o Dio per tutti coloro che soffrono nel mondo: per i malati, i prigionieri, i disprezzati e i sofferenti. Fa’ che sappiamo essere loro fratelli e sorelle, testimoni della resurrezione di Cristo.
Noi ti preghiamo


Abbi pietà di noi o Signore perché spesso abbiamo cercato il nostro interesse e vantaggio, anche a discapito degli altri. Aiutaci a vivere un legame fraterno con tutti, perché cerchiamo il bene comune.
Noi ti preghiamo.



O Cristo Gesù, dai forza e coraggio alle comunità dei tuoi discepoli ovunque disperse nel mondo.
Fa’ che la loro presenza in ogni città sia segno di umanità e di vita vera.
Noi ti preghiamo


O Padre buono e misericordioso, ascolta l’invocazione di chi ha bisogno di aiuto, conforto e salvezza, perché presto si realizzi il tuo regno di pace e di giustizia.

Noi ti preghiamo

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