sabato 2 novembre 2024

Commemorazione di tutti idefunti - Anno B - 2 novembre 2024

 


Dal libro di Giobbe 19,1.23-27a

Rispondendo Giobbe prese a dire: «Oh, se le mie parole si scrivessero, se si fissassero in un libro, fossero impresse con stilo di ferro e con piombo, per sempre s’incidessero sulla roccia! Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro».

 

Salmo 26 - Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: +
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 5,5-11

Fratelli, la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

 

Alleluia, alleluia alleluia
Chiunque vede il Figlio e crede in lui

avrà la vita eterna;

Alleluia, alleluia alleluia

Dal vangelo secondo Giovanni 6,37-40

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

 

Commento

 

Cari fratelli e care sorelle, oggi facciamo memoria dei defunti. È un’occasione che ogni anno ci viene offerta per pregare per i nostri cari che ricordiamo con affetto, ma anche tutti quelli che nessuno ricorda, che sono scomparsi nell’anonimato e che solo Dio nel suo amore fedele ricorda e accoglie con amore.

Ma questa ricorrenza è anche l’occasione per soffermarci, almeno una volta l’anno, su una realtà, quella della morte e di cosa ci attende dopo di essa, che in genere rifuggiamo perché ci turba.

Ed anche quando la morte ci viene presentata quasi con ossessiva ripetizione, come avviene in questi ultimi anni con le ripetute scene di guerra che mostrano morte e distruzione, viviamo quasi un rifiuto a cogliere in esse il dramma personale di persone singole, di affetti spezzati, di sogni e progetti interrotti bruscamente e tragicamente, di dolore e sofferenza che colpisce chi è ucciso e chi rimane con il vuoto causato da improvvise e inspiegabili scomparse.

Ma anche pensiamo al conto quasi quotidiano delle persone che muoiono nel tentativo di raggiungere l’Europa. Uomini, donne. Bambini inghiottire dal viaggio nei deserti, o in mare, in balia delle azioni senza scrupoli dei trafficanti di esseri umani.

Il rischio è che tutto ciò provochi un’assuefazione, un senso di ineluttabile normalità, a causa dei quali le persone scomparse diventano numeri, fenomeni sociali.

La morte è sempre una rottura, il dramma di una persona che non c’è più, e noi ce ne rendiamo conto quando viene a mancare una persona a noi cara. Davanti ad essa sentiamo il dramma di tutta la vita che ancora poteva essere vissuta ed è invece stata annullata dalla morte, specialmente nel caso di una morte prematura in giovane età.

La nostra fede però ci aiuta a vivere il dolore del distacco con uno spirito diverso, affidandoci alla certezza che la separazione non segna la fine dell’esistenza di colui che non vediamo più, ma una continuazione in modo diverso.

La certezza che nessuna vita è annullata dalla morte, ma preservata e continuata in una dimensione diversa, ci viene dalla promessa di amore fedele che Dio rivolge ad ogni singolo uomo, da lui conosciuto “fin dal grembo materno” (Ger 1,5). Accompagnato fedelmente in ogni tempo della vita e accolto, al suo termine, da Dio come colui che meglio lo conosce e lo ama.

Il primo elemento dunque che questa nostra memoria dei defunti ci pone davanti è la necessità di maturare una fiducia in Dio che non abbandona né dimentica nessuno, ma vuole preservarlo per l’incontro con sé, inizio di una nuova vita.

L’evangelista Giovanni ci riporta alcune parole di Gesù dalle quali possiamo trarre, ancora una volta, il fondamento per una fiducia e una speranza serene. Gesù infatti afferma che noi siamo stati affidati a lui dalla volontà buona del Padre: “Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me”. Il Padre infatti ci ama in modo personale e fedele e ne abbiamo una prova nel fatto che ci ha voluto in questo mondo, ci ha accompagnato e guidato, offrendoci la guida e l’esempio di chi gli era più caro, il Figlio, fino in fondo, fino ad accettare che fosse messo a morte. Sono tutte cose non scontate né, tantomeno, “dovute”, ma un segno gratuito di quell’amore che fino in fondo ci preserva e ci salva.

L’Apostolo Paolo ci offre una prova ancora più forte di come di questo amore, che è all’origine di ogni vita, possiamo fidarci fino in fondo. Esso infatti non appartiene al mondo, che misura e “scambia” in una logica commerciale. L’amore di Dio non è meritato e dato a condizione che venga in qualche modo contraccambiato, e prova ne è che il Padre e Gesù hanno voluto fortemente la salvezza di ciascuno, fino ad offrire la vita, quando nessuno, nemmeno i suoi amici più stretti, gli dimostravano affetto, vicinanza, fedeltà.

Per questo, sorelle e fratelli, possiamo essere certi che Dio non si dimentica di nessuno di quelli che ha desiderato, conosciuto e amato durante la loro vita, ed ora, passato il tempo terreno, continua a tenere con sé come il frutto prezioso del suo voler bene.

 

 Preghiere 

 

Ti preghiamo o Signore per tutti i nostri cari, amici e familiari i cui nomi ti presentiamo. Accoglili nella tua infinita bontà e misericordia, perché possano godere della gioia eterna,

Noi ti preghiamo

 

Ti ricordiamo, o Padre di tutte le persone defunte che non sono ricordate da nessuno. Perché la solitudine e l’abbandono sperimentato in vita vengano colmati dal tuo amore che non dimentica nessuno,

Noi ti preghiamo

 

Ti preghiamo o Dio, vinci la forza del male che semina odio e divisione sulla terra. Fa’ che scegliamo di seguire sempre il tuo volere e di compiere in ogni occasione il bene che abbiamo la possibilità di compiere,

Noi ti preghiamo

  

Sostienici o Signore nel nostro cammino, fra gli ostacoli e le tentazioni del vivere quotidiano. Fa’ che la luce del Vangelo ci illumini sempre nelle nostre scelte,

Noi ti preghiamo

 

Proteggi e consola o Padre del cielo tutti i poveri che vivono con durezza la loro vita. Per chi è senza casa, senza lavoro, per chi è colpito dalla malattia, per gli anziani, per chi è vittima dell’ingiustizia,

Noi ti preghiamo

  

Libera, o Padre onnipotente, il mondo dalla piaga della guerra. Dona pace e salvezza a quanti oggi soffrono e muoiono per la violenza,

Noi ti preghiamo.

 

Proteggi o Dio la tua Chiesa da ogni male. Guidala nel suo cammino perché sia sempre e ovunque annunciatrice audace del vangelo e porto sicuro per chi cerca salvezza dal male,

Noi ti preghiamo

 

Accompagna, o Signore, il papa Francesco nel suo impegno di padre e pastore del tuo gregge. Fa’ che la franchezza delle sue parole e l’autenticità della sua testimonianza siano una luce che guidi i passi di tutti i credenti,

Noi ti preghiamo

  

 

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