La sapienza
fa il proprio elogio, in Dio trova il proprio vanto, in mezzo al suo popolo
proclama la sua gloria. Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca, dinanzi
alle sue schiere proclama la sua gloria, in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata, nella moltitudine degli eletti trova la
sua lode e tra i benedetti è benedetta, mentre dice: «Allora il creatore
dell'universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la
tenda e mi disse: "Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti" . Prima dei secoli, fin dal
principio, egli mi ha creato, per tutta l'eternità non verrò meno. Nella tenda
santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion. Nella città
che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le
radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia
eredità, nell'assemblea dei santi ho preso dimora».
Salmo 147 Il Verbo si è fatto carne e abita in mezzo a noi.
Celebra il Signore,
Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le
sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i
tuoi figli.
Egli mette pace nei tuoi
confini
e ti sazia con fiore di
frumento.
Manda sulla terra il suo
messaggio:
la sua parola corre veloce.
Annuncia a Giacobbe la sua
parola,
i suoi decreti e i suoi
giudizi a Israele.
Così non ha fatto con
nessun'altra nazione,
non
ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini. 1, 3-6. 15-18
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui
ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di
fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d'amore della sua volontà, a lode
dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciò anch'io Paolo, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e
dell'amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi
ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù
Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione
per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per
farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria
racchiude la sua eredità fra i santi.
Alleluia, alleluia,
alleluia.
Gloria a te, o Cristo, annunziato
a tutte le genti;
gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo.
Alleluia,
alleluia, alleluia.
Dal
vangelo secondo Giovanni 1,1-18
In
principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era,
in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui
nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce
degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come
testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo
di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel
mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è
stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra
i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato
potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali,
non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati
generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi
abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene
dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e
proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me,
perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia
su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità
vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio
unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Commento
Cari
fratelli e care sorelle, come sappiamo bene il prologo di Giovanni parla della
nascita di Gesù in modo diverso dagli altri Vangeli, non cronachistico ma
cercando di darci delle indicazioni sul significato profondo di un evento così
straordinario. Egli parta dalla considerazione che all’origine di tutto il
creato ci sia il Verbo, cioè la Parola del Padre, e che pertanto l’esistenza
stessa del mondo e di tutte le cose che esso contiene nasce dal desiderio di
Dio di comunicarsi, di farsi conoscere e di aprirsi all’incontro con l’altro.
Conoscere e farsi conoscere dagli altri è presentata da Giovanni come un tratto
caratteristico di Dio. E in fondo tutta la storia dell’umanità può essere letta
come un progressivo e continuo rivelarsi di Dio agli uomini, attraverso la
storia, gli eventi, le parole, i fatti. Dio non sta nascosto, non si avvolge di
mistero per rimanere sconosciuto, e quando, a volte, lo sentiamo lontano e
inarrivabile è perché noi ci siamo fatti sordi alla sua comunicazione, ciechi
alla sua presenza nella vita nostra e del mondo.
Ma
allo stesso tempo Dio non lo si può conoscere nel senso umano di questa parola.
Spesso per noi infatti conoscere una persona vuol dire possederla, averla già capita,
giudicata, e come messa da parte come una cosa scontata e ormai priva di
interesse. Dio invece si manifesta come una domanda e una proposta di novità,
di cambiamento, di crescita che ci spinge ad andargli sempre incontro e a
scoprirne e gustarne con gioia la vicinanza.
Il
Natale rappresenta una tappa decisiva in questo sforzo di vicinanza di Dio agli
uomini: non solo Egli è partecipe della vita degli uomini e si fa toccare
profondamente dalle sue vicende, ma ora diventa così vicino da farsi vedere,
toccare, ascoltare fisicamente.
Nonostante
ciò però Dio spesso è rifiutato: “Venne
fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.” L’evangelista sottolinea che
Gesù è nato fra i “suoi”, cioè non in mezzo ad estranei, ma a coloro che
potevano riconoscerlo, ma che invece hanno preferito ignorarlo.
Eppure,
ci dice sempre il prologo di Giovanni, qualcuno lo ha accolto, e cita come
esempio il battista, il quale: “venne
come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per
mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce” e
chi accoglie Dio nel suo sforzo di comunicare con noi, di parlarci e di essere
un compagno importante della nostra vita, dice sempre l’evangelista, riceve “il
potere di diventare figlio di Dio.”
Sì,
figli di Dio lo si diventa. Infatti anche se lui considera tutti suoi figli e ci
ama come tali, siamo noi a dover accettare questa paternità, a renderla parte
fondamentale della nostra coscienza, e questa non può che essere una nostra
scelta. Questo è “il potere di diventare figli di Dio” Un potere che
ciascuno ha, ma che bisogna scegliere di esercitare ed attuare.
L’Apostolo
Paolo al proposito afferma: “ci ha scelti
prima della creazione del mondo …, predestinandoci a essere per lui figli
adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d'amore della sua volontà,”
Sì bisogna accogliere il disegno di amor di Dio per ciascuno di noi che il
Vangelo ci manifesta per poterci rendere conto di quale grande privilegio ci
dona il Natale con la sua proposta di farci adottare a figli da un Dio che si
fa uomo.
Certo
è paradossale: farci adottare da un bambino appena nato! Perché la paternità di
Dio non si impone con la forza di un giovane o con l’autorità di un adulto, ma
chiede di farsi voler bene e di voler bene, come fa un bambino. Offre una
speranza bambina che chiede di crescere con noi, di rafforzarsi alimentandosi
con la nostra speranza, di camminare con le nostre gambe, lui che non può certo
ancora farlo.
È
questa la dignità più grande a cui possiamo aspirare: essere figlio di Dio, per
Sua scelta e per mia scelta, per un comune andarsi incontro che realizza oggi
quel desiderio di Dio manifestato all’inizio della storia, con la creazione
operata dalla sua Parola.
Cari
fratelli e care sorelle a Natale nasce il Signore Gesù, ma nasciamo anche noi,
di nuovo, per divenire suoi figli, cioè non più figli del nostro modo di vedere
ma figli di una visione che nasce con Gesù e che sogna e spera un mondo nuovo,
giusto, bello, umano. E tutto ciò è possibile per ciascuno, perché abbiamo
tutti il potere di essere figli di Dio, ma non è naturale né scontato, piuttosto
è sempre il frutto di una scelta. La scelta di essere figli della decisione che
Dio ha preso di amarci e farsi amare.
Preghiere
Signore che nasci per farti udire e vedere da tutti,
fa’ che anche noi ti sentiamo vicino nelle parole del Vangelo e nel dono
dell’Eucarestia che ogni domenica riceviamo,
Noi ti preghiamo
Ti preghiamo o Padre non stancare di cercarci,
nonostante la nostra fuga da te. Perdona la nostra freddezza e distanza, donaci
di venirti incontro ogni domenica, quando torni a farti vicino a noi,
Noi ti preghiamo
Ti preghiamo o Padre per chi non ti conosce e non ha
mai sperimentato la bellezza dell’incontro con te. Fa’ che presto tutti ti incontrino
come un vero amico che ama e salva,
Noi ti preghiamo
Scalda il nostro cuore o Signore Gesù con le parole
del Vangelo, perché ci facciamo figli della tua Parola e non più di noi stessi,
Noi ti preghiamo
Proteggi e consola Signore chi è nel dolore, guarisci
gli ammalati e proteggi i deboli, perché la tua nascita apra un tempo di salvezza
e consolazione per tutti,
Noi ti preghiamo
Aiutaci o Padre misericordioso a rinascere come tuoi
figli adottivi. Colma il nostro cuore della speranza in un mondo migliore,
perché possiamo divenire operatori di bene che lavorano per realizzarlo,
Noi ti preghiamo.
Ti preghiamo o Dio per il nostro papa Francesco,
perché le sue parole e il suo esempio tocchino il cuore di ogni cristiano
avvicinandolo a te,
Noi ti preghiamo
Dona la tua pace o Signore a tutti i popoli. Ti
preghiamo per ogni paese dove la guerra uccide e semina dolore, perché si apra
presto un tempo di pace e di giustizia, tacciano le armi e si rafforzi il
tessuto della fraternità che raccoglie l’umanità intera nel tuo nome,
Noi ti preghiamo
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