sabato 25 settembre 2021

XXVI domenica del tempo ordinario - Anno B - 26 settembre 2021 - 107a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

 

 


Dal libro dei Numeri 11, 25-29

In quei giorni, il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito. Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento. Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento». Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!». Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!».

 

Salmo 18 - I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti.

Anche dall'orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato. 

Dalla lettera di san Giacomo apostolo 5, 1-6

Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente. Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage. Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza.

 

Alleluia, alleluia alleluia.
La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità.
Alleluia alleluia alleluia.

 

Dal vangelo secondo Marco 9,38-43.45.47-48

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Gheenna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Gheenna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Gheenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

 

Commento

 

Cari fratelli e care sorelle, le letture che abbiamo ascoltato ci parlano di due situazioni diverse nelle quali, in modo analogo, alcuni fedeli, nella prima lettura ebrei vicini a Mosè e nel Vangelo i discepoli di Gesù, vorrebbero impedire ad altri fuori dalla propria cerchia di annunciare agli uomini l’amore di Dio, a parole e con i fatti.

In entrambe i casi quegli uomini sono credenti, non certo nemici della fede, ma provano fastidio che l’amore di Dio “strabordi” letteralmente fuori degli schemi e i confini che immaginano esistano, senza “rispettare” le formalità a cui noi siamo così affezionati. In realtà non c’è un “canale istituzionale” dell’amore di Dio, ma esso si fa strada attraverso i cuori in tutte le situazioni, nei momenti opportuni e inopportuni, in luoghi inimmaginabili, nelle modalità che non ci aspettiamo.

Sì, perché l’amore di Dio è così sovrabbondante e urgente che rompe tutti gli schemi.

Per questo è un amore destabilizzante, che coglie di sorpresa, che suscita vita nuova, sentimenti nuovi, pensieri e azioni nuovi e ci spiazza letteralmente.

Noi però non siamo sempre pronti a cogliere la bellezza di tutto ciò, perché turba gli equilibri e rende la nostra vita molto poco prevedibile.

Ma fratelli e sorelle, se ci pensiamo bene, l’amore vero, quello di Dio, ma anche quello degli uomini, non può che essere così! Un amore vero non può essere “ben ordinato”, schematico e prevedibile, piuttosto ci trascina sempre fuori noi stessi, in un altrove che è la vita degli altri, specialmente quelli che hanno più bisogno di essere voluti bene, e quando si entra nella vita di un altro volendogli bene tutto cambia e i nostri tanti schemi si rompono.

Mosè e Gesù questo lo sanno bene innanzitutto perché lo vivono loro per primi, e infatti rispondono per le rime ai loro discepoli apprensivi e desiderosi di ristabilire l’ordine costituito. «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!» dice Mosè, e Gesù risponde: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi

In queste parole di Mosè e di Gesù si percepisce chiaramente il fastidio per un certo modo di ragionare rigido ed istituzionale dei discepoli, infastiditi dal fatto che il bene possa provenire anche da dove non se lo aspettavano e che per vivere l’amore di Dio non c’è bisogno del “timbro” della burocrazia, ma basta vivere con un cuore aperto e generoso nell’aiuto. Un certo attaccamento ai ruoli istituzionali lo vediamo purtroppo spesso anche oggi dentro il mondo dei discepoli. In molti cristiani infatti c’è come l’idea che essere credenti zelanti consiste nell’esercitare il potere di dire “No!”, porre recinti e steccati, escludete, allontanare, nella ricerca di una purezza e perfezione che Gesù non ha mai cercato. Ma poveri, non hanno capito che il vero potere che Dio offre ai suoi discepoli è voler bene e dire “Sì!”, cioè includere, accogliere, abbattere le barriere di divisione.

È quello che papa Francesco ci scrive nel messaggio per la 107a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che oggi celebriamo, dal titolo: “Verso un noi sempre più grande”.

Egli scrive: “In realtà, siamo tutti sulla stessa barca e siamo chiamati a impegnarci perché non ci siano più muri che ci separano, non ci siano più gli altri, ma solo un noi, grande come l’intera umanità. … Infatti la cattolicità della Chiesa, la sua universalità è una realtà che chiede di essere accolta e vissuta in ogni epoca, secondo la volontà e la grazia del Signore che ci ha promesso di essere con noi sempre, fino alla fine dei tempi (cfr Mt 28,20). … Nell’incontro con la diversità degli stranieri, dei migranti, dei rifugiati, e nel dialogo interculturale che ne può scaturire ci è data l’opportunità di crescere come Chiesa, di arricchirci mutuamente.

Ecco allora che anche a noi è chiesto di divenire profeti e capaci di guarire, non perché abbiamo un dovere istituzionale da assolvere, ma perché l’amore che Dio riversa continuamente su di noi non resti imprigionato e sterile ma trabocchi sovrabbondante e sappia rendere i deserti umani che a volte vediamo attorno a noi un giardino lussureggiante di amore e fraternità.

I nostri fratelli migranti sono un tesoro prezioso di umanità, poiché portano in sé una carica di speranza in un futuro migliore e l’entusiasmo di una vita buona tutta da costruire. Sono persone pronte a sacrificarsi personalmente perché i propri cari, la famiglia possano ottenere un’esistenza più felice. I cristiani sono gli interlocutori naturali perché Dio ha impresso in noi il carattere di profezia e di guarigione che sa cogliere il bene in ognuno e sa farlo fruttificare. Sia questo l’atteggiamento di ciascuno di noi, senza nasconderci le difficoltà e gli ostacoli, ma oltrepassandoli con la fiducia che Dio non ci lascia mai soli nel compito di voler bene.


 Preghiere 

  

O Signore Gesù, ti ringraziamo perché ci insegni a riconoscere la forza del male e a non accettarla come normale. Aiutaci a non restare mai indifferenti davanti a chi ne è vittima,

Noi ti preghiamo

  

O Dio che ami gli uomini con immensa bontà, fa’ che sappiamo fermarci davanti ai piccoli perché nessuno sia ostacolato nel suo cammino verso te dalla durezza di cuore e l’egoismo degli uomini,

Noi ti preghiamo

 

Aiuta o Padre tutti coloro che sono nel bisogno, perché ovunque nel mondo il tuo nome sia glorificato e amato come il consolatore dell’afflitto e il sostegno del povero,

Noi ti preghiamo

  

Sostienici o Signore Gesù perché con generosità aiutiamo chi è nel bisogno e non ci tiriamo indietro. Fa’ che i più deboli non soffrano più ma vengano aiutati secondo giustizia,

Noi ti preghiamo

 

Proteggi e dona forza a tutti coloro che annunciano il Vangelo e testimoniano il tuo amore nel mondo. Fa’ che la loro vita sia di aiuto per chi cerca la pace e la giustizia,

Noi ti preghiamo

 

Ti preghiamo o Signore per la nostra città ed i suoi abitanti, perché sia un luogo in cui i più piccoli crescano circondati sempre dall’affetto della famiglia e dall’esempio cristiano di chi è loro vicino,

Noi ti preghiamo.

 

Ti invochiamo o Padre del cielo, accompagna il papa Francesco nel suo pellegrinaggio di pace nel mondo. Fa’ che chi lo incontra e lo ascolta venga spinto a seguirne l’esempio,

Noi ti preghiamo

 

Proteggi o Dio quanti sono in fuga dalla guerra e affrontano viaggi lunghi e pericolosi. Guidali alla sicurezza di un futuro di pace.

Noi ti preghiamo

 

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