In quel tempo, sorgerà Michele,
il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Sarà un tempo di
angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo;
in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel
libro. Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si
risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia
eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che
avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.
Salmo 15 - Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro, +
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,+
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Dalla lettera agli Ebrei10, 11-14. 18
Ogni sacerdote si presenta giorno
per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi sacrifici,
che non possono mai eliminare i peccati. Cristo, invece, avendo offerto un solo
sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando
ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. Infatti, con
un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono
santificati. Ora, dove c’è il perdono di queste cose, non c’è più offerta per
il peccato.
Alleluia, alleluia alleluia.
Il cielo e la terra passeranno,
ma le mie parole non
passeranno, dice il Signore
Alleluia, alleluia alleluia.
Dal vangelo secondo Marco 13, 24-32
In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella
tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle
cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora
vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria.
Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità
della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la
parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete
che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose,
sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà
questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra
passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a
quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il
Padre».
Commento
Cari
fratelli e care sorelle, il libro di Daniele e il passo del Vangelo che abbiamo
ascoltati ci descrivono grandi sconvolgimenti ed eventi apocalittici. Si tratta
della narrazione degli ultimi tempi, caratterizzati da due elementi principali:
il capovolgimento del senso delle cose e un giudizio definitivo sulla vita di
ciascuno. Ci dice infatti l’evangelista Marco: “il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle
cadranno dal cielo” e “Il cielo e la
terra passeranno”, ad indicare che ciò che prima era la fonte di luce e
vita smetterà di esserlo e che quello che rappresenta la solidità su cui si
fonda il mondo, perderà importanza. Poi il profeta Daniele aggiunge: “Molti di quelli che dormono nella regione
della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla
vergogna e per l’infamia eterna” a significare che esiste un termine ultimo
dell’esistenza dell’uomo e un giudizio definitivo su ogni persona.
Questi
due elementi, il capovolgimento del senso delle cose e il giudizio ultimo delle
persone, sono qualcosa di estraneo al nostro modo di pensare. Noi impariamo fin
da piccoli che ci sono riferimenti certi: la solidità dell’elemento materiale;
la centralità dell’individuo; l’affidabilità delle tradizioni, del buon senso
comune, dell’esperienza; ecc… Tutte queste certezze ci sono trasmesse come
qualcosa che niente può mettere in discussione. Le immagini apocalittiche ci vengono
a dire che queste realtà non sono affatto sicure, perché passano e la loro
solidità è illusoria: ci sarà un tempo in cui non esisteranno più.
Ma
a cosa serve minare le certezze condivise e rendere tutto più incerto e
provvisorio?
Questo
svelamento serve perché appaia invece quale è l’unico fondamento solido e reale
della vita dell’uomo: “vedranno il Figlio
dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. … Il cielo e la terra
passeranno, ma le mie parole non passeranno.” È il Signore che ci si
manifesta nella sua Parola l’unico vero fondamento su cui costruire con
solidità la vita. Quelle immagini sconvolgenti che abbiamo ascoltato sono un avvertimento
che non è in quelle cose che possiamo fare affidamento. Rendersi conto di ciò è
quello che la Scrittura chiama “sapienza”,
cioè una conoscenza vera e senza inganni della realtà così come essa è, come
afferma il profeta Daniele: “I saggi
risplenderanno come lo splendore del firmamento”.
Oggi
celebriamo in tutto il mondo la festa dei poveri, che papa Francesco ha voluto
istituire 5 anni fa. Francesco ci invita a rimettere al centro della vita delle
nostre comunità i poveri, a non lasciarceli dietro come qualcosa di pesante e
fastidioso, da evitare. I poveri infatti ci ricordano ogni giorno la nostra
stessa fragilità e debolezza e il nostro bisogno di trovare la vera solidità
che non è in ciò che si possiede, che passa e può venire meno, ma nel legame
solido con Dio e con i fratelli e le sorelle.
Questo
significa che tutto quello che costituisce la nostra vita non vale nulla ed è
da buttare via?
No,
piuttosto Dio vuole insegnarci a usare delle cose di questo mondo, che oggi
sono a nostra disposizione senza farne la realtà definitiva e fondamentale
della nostra esistenza.
Per
fare un esempio: la vita ha bisogno di cibo, ma credere che la vita sia mangiare
più cibo possibile, così come il suo contrario, cioè rifiutare il cibo,
rappresentano due patologie che portano entrambe alla morte. Il cibo esiste ed
è utile, va usato e apprezzato, ma, alla luce del Vangelo, sappiamo che è un
mezzo per vivere e non lo scopo della vita, e va usato in modo che non manchi a
nessuno e non ci sia chi spreca e chi ne è privo, come invece avviene oggi. Lo
stesso si può dire di tutte le dimensioni della vita umana: la ricchezza e i
beni; la salute; il potere; la cultura, ecc…
Gesù,
per riprendere l’esempio di prima, ama stare a tavola con gli amici e accetta
volentieri gli inviti a pranzo, ed infatti è giudicato moralisticamente un “mangione e un beone”. Ma allo stesso
tempo non è schiavo del cibo e, nel deserto resiste alla tentazione del demonio
che vuole che riduca il suo essere Dio alla soddisfazione dei propri bisogni, come
quello del mangiare, e dice: “non di solo
pane vive l’uomo, ma di ogni parola del Padre”.
La
sapienza del vangelo è insomma la libertà dalle certezze del mondo, perché pur
sapendole usare per il bene proprio e degli altri, sappiamo che il vero bene è
oltre, nel rapporto con Dio e con la sua parola che ci apre la vera felicità
che non finisce assieme ai fratelli e alle sorelle.
A
questa rivoluzione è collegato l’altro elemento a cui accennavo, quello del
giudizio definitivo. Infatti noi il più delle volte sfuggiamo al giudizio, pensando
che c’è sempre tempo per le scelte, che c’è sempre una scappatoia e un
compromesso possibile, che la vita ci offre ancora mille possibilità, ecc… Viviamo
così in un oggi eterno, rimandando ad un domani che non viene mai il tempo
delle scelte importanti e definitive.
Le
immagini apocalittiche ci mettono invece difronte alla realtà di un tempo
ultimo che arriva e che fa’ un bilancio di ciò che abbiamo costruito. Da questo
giudizio emerge dove siamo: se abbiamo percorso la strada verso il Regno di Dio,
o se invece abbiamo divagato passeggiando qua e là dietro a noi stessi.
Per
questo Dio ci concede la lunghezza degli anni, come un lungo esercizio per
acquisire la vera sapienza, per capire con la sua Parola a cosa mirare, per cosa
spendere la vita, cosa realizzare.
Fratelli
e sorelle, cogliamo nella Parola di Dio letta oggi un invito a costruire la
propria esistenza sul fondamento solido della Parola di Dio. Gli anni sono
lunghi, ma non infiniti, è importante intraprendere subito una paziente azione
di riforma di sé, perché fin da oggi si realizzi l’incontro con Dio nella mia
vita. Il Signore ci mette in guardia: “In
verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo
avvenga. ... Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli
angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre” Il giudizio è una realtà che
verrà di sicuro, ma già oggi possiamo prepararlo, seguendo le orme stesse di
Gesù, via sicura alla vita che resta e non finisce mai.
Preghiere
O Dio, fonte e fine ultimo della nostra vita,
insegnaci ciò che vale perché viviamo per esso, senza disperderci sulle vie che
non portano a nulla,
Noi ti preghiamo
Ti ringraziamo o Signore Gesù per il dono della tua
Parola che resta per sempre come una guida sicura e un cammino certo. Aiutaci a
seguire le tue orme verso l’incontro col Padre,
Noi ti preghiamo
Perdonaci o Padre misericordioso per tutte le volte
che abbiamo scelto di spendere la nostra vita inseguendo le certezze di questo mondo.
Fa’ che affidiamo la nostra salvezza a te, roccia di speranza e porto sicuro.
Noi ti preghiamo
Fa’ o Dio che acquistiamo la sapienza del cuore che tu
doni a chi ti cerca con fiducia. Fa’ che sappiamo dare il giusto valore alle cose
del mondo e a usarle per il bene nostro e di tutti,
Noi ti preghiamo
Consola o Dio chi è nel dolore e nella disperazione, liberalo
dal male e donagli la salvezza. Guida noi tuoi figli a farci vicini a chi ha
bisogno del nostro aiuto,
Noi ti preghiamo
Noi ti preghiamo.
O Padre nostro del cielo, ispira in noi tuoi figli il
desiderio di comunicare a chi ci è accanto il tesoro della tua Parola che ci
dona la sapienza e rinnova le nostre vite,
Noi ti preghiamo
Fa’ o Signore Gesù che i tuoi discepoli, ovunque
dispersi, si raccolgano lieti nel tuo nome mostrando a tutti che la tua
famiglia è più forte della dispersione e del male,
Noi ti preghiamo
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