mercoledì 5 marzo 2025

Mercoledì delle ceneri - 5 marzo 2025

 


Accogliamo nella gioia, o fratelli,
il divino annuncio della Quaresima.
Come gli abitanti di Ninive
accolsero la predicazione di Giona,
come le prostitute e i pubblicani
che ascoltarono Giovanni parlare,
anche noi prepariamoci
alla comunione con il Signore
celebrata in Sion.
Con lacrime e pentimento,
laviamoci per ottenere da Dio un cuore puro.
Preghiamo con insistenza
di poter contemplare
il compimento della Pasqua,
pienezza dell’amore di Dio.
Prepariamoci ad adorare la croce
e a gioire della resurrezione.
Non deluderci nella nostra speranza,
o amico degli uomini.
E quello spirito che ha condotto Gesù
nel deserto guidi anche noi
nel tempo della Quaresima,
addolcisca il nostro cuore,
ci protegga dalle tentazioni,
ci apra il senso delle scritture
per la parola di vita eterna. Amen.
 
Salmo 50 - Purificami, o Signore, sarò più bianco della neve.
 
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore:
nel tuo affetto cancella il mio peccato
e lavami da ogni mia colpa
purificami da ogni mio errore.
 
Il mio peccato, io lo riconosco;
il mio errore mi è sempre dinanzi:
contro te, contro te solo ho peccato;
quello che è male ai tuoi occhi io l’ho fatto.
Così sei giusto nel tuo parlare
e limpido nel tuo giudicare.
Ecco, malvagio sono nato,
peccatore mi ha concepito mia madre.
 
 
Ecco, ti piace verità nell’intimo,
e nel profondo mi insegni sapienza.
Se mi purifichi con issopo, sono limpido;
se mi lavi, sono più bianco della neve.
 
 
Lode a te, o Signore, re di eterna gloria
Questo è il Vangelo dei poveri, la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi, la libertà degli oppressi.
Lode a te, o Signore, re di eterna gloria
 
 
Dal libro del profeta Gioele 2,12-18
Così dice il Signore: «Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo, indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo. 
 
Lode a te, o Signore, re di eterna gloria
Il Figlio dell’uomo è venuto a servire,
chi vuole essere grande, si faccia servo di tutti.
Lode a te, o Signore, re di eterna gloria
 
Commento
Care sorelle e cari fratelli, abbiamo ascoltato dal libro del profeta Gioele l’invito che Dio rivolge al popolo di Israele: “Ritornate a me con tutto il cuore.” Il Signore risponde così alla supplica del popolo che in una solenne liturgia di penitenza e invocazione si rivolge a lui per chiedergli di risollevarlo dalla situazione drammatica nella quale si trova. La risposta di Dio è chiara: il male dilaga quando il popolo, allontanandosi da Dio, lo lascia libero di agire senza trovare argine.
È un po’ quello che vediamo anche ai nostri tempi. Siamo in un tempo di grande confusione in cui si grida tutto e il contrario di tutto. Prende il sopravvento la legge del più forte: chi ha potere prevale e chi è debole soccombe, come una spietata legge della giungla, proposta e accettata come normale, sia a livello globale dei rapporti fra le nazioni, che a livello locale, all’interno della nostra società.
Il risultato è che non ci si vergogna ad essere cattivi, anche gratuitamente, non bisogna nemmeno mascherarsi con l’ipocrisia di motivazioni false e opportunistiche: se me lo posso permettere per il potere che ho, economico, politico, militare, faccio come mi conviene di più.
A livello globale riemergono spinte nazionalistiche, reazione ad una globalizzazione selvaggia che ha spaventato i popoli, che fanno sì che i mondi e le società tendano a ripiegarsi su sé stessi, a interessarsi dei propri problemi e a provare fastidio per quelli degli altri.
Le vittime delle guerre sono irrise, come avviene in Palestina, o considerate un inutile spreco di risorse, come in Ucraina, o semplicemente ignorate, come in Congo e in tante altre parti del mondo.
Tutto questo però ha anche ripercussioni a livello soggettivo: come reagiamo noi? Innanzitutto con un senso di impotenza e irrilevanza personale. Ma poi anche con la stanchezza: non si può remare sempre controcorrente, ogni tanto bisogna pure riposarsi e lasciarsi trascinare dalla corrente. Poi c’è un fattore oggettivo che è l’età, che spinge a ridurre gli orizzonte e a un certo conservatorismo, un rimpianto del passato, un vivere con lo sguardo all’indietro.
A noi che viviamo tutto ciò oggi risuona l’invito di Dio: “Ritornate a me con tutto il cuore.” Sì, ci siamo troppo allontanati dal sogno di Dio per l’umanità. Quel sogno che ha voluto imprimere nel nostro cuore quando lo ha creato a sua immagine e somiglianza. Il nostro cuore Dio lo ha creato per battere all’unisono con quelli che abbiamo accanto, anche i lontani, gli estranei. A intenerirsi per le miserie, a gioire per gli atti di generosità e di bontà, a scaldarsi davanti alle parole del Signore che come un padre buono continua, nonostante tutto, a considerarci suoi figli. Dio sogna un’umanità animata da un cuore di carne, senza divisioni nazionalistiche, odi, rancori, guerre e ingiustizie. Tutto ciò trasforma i cuori in pietre. Avere una pietra al posto del cuore ci rende pesanti e ci immobilizza, rende sordi alle parole amorevoli di Dio, muti davanti alle domande dei fratelli e sorelle, insensibili e freddi. Avere un cuore di pietra vuol dire anticipare la morte.
Cari fratelli e care sorelle, condividiamo il sogno di Dio di essere donne e uomini con un cuore di carne. Può sembrare un sogno ingenuo, troppo ottimistico, irrealistico. In un’epoca che obbliga ad indurirsi conserviamo un cuore di carne e presentiamolo a Dio così come lui ce l’ha donato. Torniamo a lui con tutto il cuore!
Questo tempo di Quaresima ci chiede di digiunare dallo spirito di indurimento di questo mondo, dall’orgoglio del proprio potere che ci fa autoesaltare e dimenticare i piccoli. Ci chiede di compiere atti che riaffermino che la paternità di Dio ci rende tutti fratelli e sorelle, membri di un’unica famiglia da radunare e ricucire degli strappi nazionalistici, razzisti, di disprezzo e di indifferenza. Ci chiede di riallacciare un dialogo con Dio che ha sempre continuato a parlarci, ad invitarci, a manifestarci la sua vicinanza e sollecitudine. Con il digiuno, la carità e la preghiera alimentiamo il sogno di Dio di realizzare un’umanità con un cuore di carne, a partire dal mio.

Preghiere

O Signore Dio che sei paziente e misericordioso, quarda a noi tuoi figli con benevolenza e accoglici pentiti. Nopn guardare al nostro peccato ma al desiderio di tornare a te con un cuore di carne.
Noi ti preghiamo

O Padre buono lava e puifica i cuori di chi oggi odia il fratello e la sorella, disprezza il misero e compie ingiustizie. Fa' che raggiunto dal tuo amore ciascuno converta il proprio cuore alla fraternità.
Noi ti preghiamo

Ti invochiamo o Dio per quanti sono nella guerra e soffrono per la violenza fratricida. Consola e salva con il dono della tua pace.
Noi ti preghiamo

Guarisci o Dio del cielo il nostro papa Francesco, rafforzalo nel corpo e nello spirito, perché torni presto a pascere il gregge dei tuoi figli e a indiìcare con forza la via che porta a te.
Noi ti preghiamo 
 
Fa' o Padre buono che la cenere che oggi abbiamo ricevuto segni il nostro cuore con il dono della conversione a te e dell'umiltà. Perché i cuori appesantiti e induriti tornino a battere con forza all'unisono con il tuo.
Noi ti preghiamo

Ti preghiamo o Dio per la Chieda dei tuoi figli, perché riuniti nel tuo nome sappiamo essere testimoni del perdono e annunciatori del Vangelo a tutti.
Noi ti preghiamo 
 

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