martedì 14 gennaio 2014

Battesimo del Signore - 12 gennaio 2014



 
Dal libro del profeta Isaia 42, 1-4. 6-7

Così dice il Signore: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

 

Salmo 28 - Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo.

La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza.

Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. 


Dagli Atti degli Apostoli 10, 34-38

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».

 

Alleluia, alleluia alleluia.
Si aprirono i cieli e il Padre disse:
«Questi è il mio Figlio amato: ascoltatelo».
Alleluia alleluia alleluia.


Dal vangelo secondo Matteo 3, 13-17

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Commento

Cari fratelli e care sorelle, il vangelo di Matteo appena ascoltato ci parla dei primi passi della vita pubblica di Gesù. Lo abbiamo lasciato bambino, scampato alla persecuzione di Erode, profugo in Egitto, nato in un luogo sconosciuto e periferico. Niente di questa storia ha del portentoso o del grandioso. Tutto è piccolo, semplice e umile. Lo abbiamo visto a Natale: Dio sceglie di nascere in una mangiatoia di animali, eppure tutti quelli che lo visitano, dagli umili pastori ai sapienti Magi venuti dall’oriente, chinano il capo e si sottomettono a lui come al loro Signore. E oggi lo troviamo a chinare lui il capo davanti a Giovanni per ricevere il battesimo in questo suo primo atto, dopo anni di vita normale, in cui si rivela la sua identità e lo scopo della sua venuta.

Dice il vangelo che Gesù “dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui”. E’ Gesù che si muove verso Giovanni, intraprende un viaggio per raggiungere il luogo dove lui stava. E’ la storia del Natale: Dio si fa vicino di sua iniziativa, accorcia le distanze, si incammina dal cielo per giungere fino a noi. È questo il fatto straordinario che si cela dietro l’ordinarietà dei fatti di Betlemme. E’ un fatto inaudito e mai visto che avviene dentro la vita normale di gente comune. È quello che Dio vuole fare con ciascuno di noi. Il vangelo infatti non è storia di gente straordinaria, eroi dello spirito o grandi per nascita o virtù innate. La straordinarietà viene dalla presenza di Dio che si fa così piccolo proprio per entrare nelle nostre umili vite. I cristiani infatti non sono diversi dagli altri, se non per il fatto che accolgono Gesù che vuole nascere nella loro vita, cioè animarla di uno Spirito nuovo e portarla su strade diverse dall’ordinario. A noi chiede solo di sottometterci a lui e accoglierlo come Signore, come fecero i pastori e i Magi.

Giovanni davanti a Gesù che gli si presenta con umiltà per chiedere il battesimo ha una reazione istintiva: “Giovanni però voleva impedirglielo”. Sì  è vero lo fa per umiltà, con buona intenzione, ma comunque sia vuole impedire a Gesù di compiere quella che è la sua volontà. A volte anche noi abbiamo una idea bassa di noi stessi, ci sentiamo troppo piccoli per le imprese straordinarie che il Signore ci prospetta. Ci sentiamo umili, indegni e inadeguati per l’ambizione di divenire luce e sale della terra, e anche noi vogliamo impedire a Gesù di compiere attraverso di noi la missione per cui è stato mandato. Gesù esorta Giovanni a “Lasciar fare”, perché si compia ciò per cui lui è venuto sulla terra. Sì, invece di essere cedevoli con il mondo che ci impone i modelli e i comportamenti che egli decide cediamo piuttosto a Gesù. Infatti assai spesso l’uomo di oggi si vanta di vivere all’insegna dell’indipendenza e dell’autonomia e rifiuta di chinare il capo a Gesù per non sottomettersi a nessuno se non a se stesso, ma poi si ritrova schiavo di mille paure e pronto a fare mille compromessi per salvaguardare il proprio benessere e tranquillità. Il mondo lo sa e ci propone di rinunciare alla nostra libertà in cambio della sicurezza di un angoletto tranquillo.

Davanti a questo Gesù ci invita a non lasciar decidere al mondo cosa dobbiamo essere, ma di “Lasciar fare” a lui. Ogni volta che abbiamo accettato questo invito abbiamo sperimentato la forza di un amore che vince ogni paura e libera dalla schiavitù della tristezza e della rassegnazione.

Giovanni lascia fare a Gesù e si sottomette alla sua volontà. Il risultato di questa docilità è che una volta che Gesù è uscito dalle acque i cieli si aprono. Come nel Natale il cielo si è aperto a Betlemme sopra i pastori facendo vedere le moltitudini degli angeli salire e scendere, cioè mettere in comunicazione il mondo degli uomini con quello di Dio, così, di nuovo, il cielo si apre sopra Giovanni e Gesù sulle rive del Giordano. Il cielo non è più impenetrabile e chiuso. Il futuro si apre alla speranza e una nuova prospettiva si profila all’orizzonte dell’umanità. Dio parla con gli uomini, il suo volere non è più nascosto dalle nubi, il mistero è svelato, il volto divino non dà più la morte a chi lo vede, come era nell’Antico testamento, ma ha i tratti miti e umili di Gesù.

Spesso siamo noi stessi a chiudere il cielo che Gesù ha aperto con la sua nascita e manifestazione gloriosa sulle rive del Giordano. Siamo noi a dire che il nostro futuro è segnato, bloccato dalle scelte già fatte, segnato in modo irreversibile da ciò che il mondo ha voluto fare di noi. Da adulto come posso cambiare? La mia vita ormai è fatta. Ma anche a diciotto, venti anni, i giovani vedono il loro futuro bloccato dalla crisi economica, e hanno paura dei rapporti umani importanti perché hanno visto che troppo spesso essi portano, come fosse un destino ineluttabile, alla delusione e al fallimento.

Il vangelo del battesimo di Gesù vene oggi a dirci che no, il futuro non è bloccato e il cielo è aperto sopra di noi. Persino a Nicodemo, che era anziano, Gesù dice che sì, si può rinascere, se si rimane aperti allo Spirito che viene mandato dal Padre. Ed infatti lo Spirito scese su Gesù e inondò il Giordano e tutti quelli che vi si trovavano. A Natale lo Spirito si è diffuso nel mondo. Lo abbiamo avvertito pochi giorni fa qui a Santa Croce quando circa 200 poveri si sono riuniti per festeggiare la nascita del Signore Gesù. Uno spirito che spazza le paure e le incertezze di chi si lascia inondare da lui.

Dio si compiace quando qualcuno si sottomette a Gesù che vuole visitare la sua vita, non resiste e lo lascia fare. Una voce forte scende dal cielo e sovrasta il chiacchiericcio confuso e banale, il vuoto di significato di troppe parole inutili ed esprime la soddisfazione di Dio che vede raggiunto lo scopo della sua lunga storia di compagnia all’umanità: riuscire a stare con l’uomo, essere accolto come suo compagno e Signore.

Dopo le feste che si sono appena concluse, forse con un po’ di frastuono e confusione eccessivi questa è la prospettiva che si apre per il tempo che viene: far spazio nella nostra vita a Dio che è venuto per stare con noi e aprire il cielo chiuso dell’incomunicabilità e della chiusura a lui. Se lo faremo nella quotidianità della vita gusteremo anche noi quel compiacimento di Dio, gioia autentica e non passeggera, felicità di una vita libera dalle paure e riempita dall’amore di Dio.

Preghiere

O Signore Gesù che ti sei manifestato sulle rive del Giordano come il Figlio amato di Dio aiutaci ad accoglierti come Signore della nostra vita,

Noi ti preghiamo

 Fa’ o Signore che siano vinti il nostro orgoglio e le resistenze del nostro cuore, perché con docilità accogliamo la tua parola e la mettiamo in pratica.

Noi ti preghiamo

O Signore, fa’ che i cieli si aprano sul capo dei tanti popoli che soffrono per la guerra e la violenza e l’angelo della pace annunci presto la fine di ogni conflitto.

Noi ti preghiamo

O Gesù che sei venuto per incontrare ognuno di noi da vicino, aiutaci a non fuggire le occasioni che tu ci dai di riconoscerti amico e fratello quando ci parli nel Vangelo e ci suggerisci il bene da compiere.

Noi ti preghiamo


Guida e proteggi o Signore ogni uomo che rinuncia a fare il proprio interesse per cercare il vantaggio degli altri. Ispiraci azioni buone perché le possiamo compiere.

Noi ti preghiamo

Consola o Padre di eterna bontà tutti coloro che sono nel dolore: i malati, i sofferenti, chi è senza casa e famiglia, i prigionieri, gli afflitti dalla violenza e dalla guerra. Dona guarigione e salvezza al mondo intero.

Noi ti preghiamo.

Fa’ o Padre buono che ogni uomo sia raggiunto dalla notizia della tua nascita. Perché il Vangelo di Natale sia annunciato a tutti e susciti in ciascuno la gioia sincera dell’incontro col Salvatore della propria vita.

Noi ti preghiamo

Proteggi o Dio tutti i cristiani che ovunque nel mondo sono perseguitati e soffrono per la violenza: in Nigeria, India, Siria, Pakistan. Fa’ che presto il tuo nome sia ovunque amato e rispettato.

Noi ti preghiamo

 

 

 

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