Al Signore è piaciuto prostrarlo
con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una
discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo
il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il
giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità.
Salmo 32 - Donaci, Signore, il
tuo amore
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
Dalla lettera agli Ebrei 4, 14-16
Fratelli, poiché abbiamo un sommo
sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio,
manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo
sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è
stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci
dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e
trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
Alleluia, alleluia alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto a
servire
e dare la vita in riscatto per molti.
Alleluia,
alleluia alleluia.
Dal vangelo secondo Marco 10, 35-45
In
quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo,
dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo».
Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero:
«Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua
sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il
calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono
battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che
io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche
voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a
me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci,
avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù
li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i
governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra
voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro
servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il
Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare
la propria vita in riscatto per molti».
Commento
Cari
fratelli e care sorelle, abbiamo appena ascoltato un passo del Vangelo di Marco
in cui si descrive una scena assai comune: Gesù che cammina attorniato dai
dodici. È la “normalità” della vita del gruppo degli amici del Signore e
rappresenta bene la vita dei discepoli: seguendo il Signore assieme ai fratelli
e alle sorelle. L’uno e gli altri sono, nel Vangelo, i compagni inseparabili del
discepolo, il quale solo eccezionalmente è descritto da solo o, al massimo, in
coppia, come quando sono inviati a predicare nei villaggi. Il discepolo è, per definizione,
colui che vive sempre nella compagnia del Signore e dei fratelli. È quello che
sperimentiamo anche noi: il cristiano non può vivere lontano dalla compagnia
del Signore, che si fa più concreta e reale proprio la domenica, da cui il
“precetto” di partecipare alla Santa Liturgia, cioè il momento nel quale Gesù
parla attraverso il Vangelo proclamato e si offre come nutrimento nel suo Corpo
e Sangue che diventa la forza e il sostegno della nostra vita intera. E sempre
la domenica sperimentiamo anche la compagni dei fratelli e delle sorelle: la
Liturgia infatti è un evento comunitario, mai individuale, e la presenza degli
altri si fa ancora più concreta e direi travolge il nostro isolamento e
infrange la solitudine.
Nel
racconto dei Vangeli c’è un momento in cui i discepoli sono ciascuno da solo,
senza il Signore e senza i fratelli e le sorelle: è il momento del tradimento e
della dispersione, durante la Passione del Signore: tutti fuggono, ciascuno per
conto proprio. Giuda da solo vende Gesù e da solo va incontro a lui per
consegnarlo ai soldati; Pietro da solo va nel cortile della casa del sommo
sacerdote e sempre da solo rinnega Gesù per tre volte. Tommaso rimane incredulo
perché era da solo, mentre gli altri insieme incontravano Gesù risorto nel
cenacolo.
Questa
deve essere anche la nostra esperienza: anche nella separazione “forzata” della
quotidianità, quando siamo dispersi ciascuno nelle proprie occupazioni,
cerchiamo di vivere sempre assieme al Signore e ai fratelli, ricordiamone le
parole, e facciamoci vicini a quanti incontriamo, restiamo con loro nell’affetto
e nella preoccupazione.
Camminando
con i dodici, come avviene durante la Messa, Gesù parla, ed è il momento in cui
sperimentiamo l’intimità che gli consente di rivolgersi a noi a cuore aperto e
di manifestarci i suoi sentimenti più profondi. In questo clima, come ci
racconta l’evangelista Marco nei versetti appena precedenti il brano che
abbiamo ascoltato oggi, Gesù confida il destino che lo attende a Gerusalemme:
persecuzione, arresto, morte e infine, dopo tre giorni, la resurrezione. Davanti
a questo squarcio sul futuro che attende Gesù, Giacomo e Giovanni fanno a Gesù
una richiesta: “Concedici di sedere,
nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra.” È una
domanda ambigua e piena di insidie. Infatti da un lato manifesta il loro
attaccamento al Signore, tanto da voler essere quelli che, in futuro, gli staranno
più vicini, dall’altro però manifestano l’ambizione di primeggiare sugli altri
e di garantirsi posizioni di privilegio.
Gesù
davanti a questa richiesta non si scandalizza eccessivamente. Non reagisce come
davanti a Pietro che gli aveva detto che non potevano accadergli cose così tragiche,
al quale dice: “Vai dietro a me, Satana!”
In qualche modo Gesù sembra apprezzare che Giacomo e Giovanni ambiscano a
restargli per sempre vicino, nella gloria, ma nega che ciò possa passare
attraverso quella che i due intendono come la concessione di un privilegio.
Piuttosto spiega come ciò possa realizzarsi, e cioè esclusivamente passando
attraverso “il calice” e “il battesimo” che lui stesso sta per accogliere, cioè
il dono pieno di tutto se stesso.
In
secondo luogo Gesù precisa che non è sbagliato voler avere il posto più vicino
a lui, ma questo significa farsi ultimi, umili servitori degli altri: “chi vuole diventare grande tra voi sarà
vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti”,
cioè esattamente come ha fatto lui: “il
Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire.” Vivere
nel servizio degli altri, ecco il modo di restare per sempre vicini al Signore,
facendosi imitatori di lui, tanto da divenire uguali a lui, pur in tempi,
situazioni e modi diversi. È la storia della santità che ha visto in ogni luogo
e in ogni tempo una folla di uomini e donne vivere così e, in questo modo, ritrovarsi
nella gloria accanto al Signore Gesù, come noi li pensiamo.
Cari
fratelli e care sorelle, come è facile anche per noi sentirci i primi, i più
grandi, facendo il confronto con gli altri, i loro peccati ed errori. Ma non
dimentichiamo mai che il modello con cui confrontarsi è il Signore. A lui
dobbiamo guardare ed imitare, non basta contentarsi di non essere proprio i
peggiori, bisogna piuttosto assumere il suo modo di vivere, a costo di faticare
e subire insuccessi, essere giudicati male o anche ostacolati, pur di servire
gli altri, specialmente i più piccoli.
Preghiere
O Signore Gesù donaci un cuore pieno di compassione
per te che vai a morire e per ogni uomo e donna nel dolore, perché vincendo la
paura saremo rivestiti della forza della tua resurrezione,
Noi ti preghiamo
Aiutaci o Signore Gesù a restarti vicino e a non
allontanarci mai da te. Fa’ che non vincano nel nostro cuore le preoccupazioni
per noi stessi che chiudono il cuore all’ascolto del Vangelo,
Noi ti preghiamo
Ti preghiamo o Dio perché riconosciamo nella storia i
segni potenti del tuo amore e proclamiamo con le parole e la vita la potenza
irresistibile della tua resurrezione,
Noi ti preghiamo
Vinci o Padre misericordioso i legacci che tengono
avvinti i cuori di chi è nel peccato e collabora con il male. Fa’ che, liberi
dalla schiavitù, tutti noi possiamo divenire operatori di bene e costruttori di
pace,
Noi ti preghiamo
Proteggi o Signore Gesù coloro che sono minacciati dalla
violenza e dalla guerra. Fa’ tacere le armi e concedi a tutti di vivere in un
mondo di pace,
Noi ti preghiamo
Guarisci, o Dio medico buono, le malattie del corpo e
della mente che colpiscono i nostri fratelli e sorelle. Dona a tutti i malati
sollievo nel dolore e consolazione, apri i loro cuori alla speranza,
Noi ti preghiamo.
Dona forza e coraggio a chi annuncia e testimonia il vangelo. Per tutti i cristiani dal cuore tiepido e le mani chiuse, perché il tuo santo Spirito li scaldi e li apra al tuo amore,
Noi ti preghiamo
Ti preghiamo o Signore per papa Francesco e tutti i pastori
della chiesa, perché siano testimoni fedeli e annunciatori audaci del tuo
vangelo di pace e misericordia nel mondo intero,
Noi ti preghiamo
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