giovedì 6 gennaio 2011

Cena di Natale - 4 gennaio 2011









Giovedì 06 Gennaio 2011

di LUCILLA PICCIONI

I banchi della chiesa di Santa Croce, a Largo Mazzancolli, hanno fatto posto ai tavoli da pranzo. Tovaglie rosse e stoviglie natalizie per far festa insieme, per condividere davvero lo spirito del Natale.
A tavola si sono sedute 200 persone, quelle che ogni settimana vanno in parrocchia per ricevere il pacco con dentro il cibo grazie al quale riescono a tirare avanti. Non si tratta solo di persone che hanno perso il lavoro ci sono anche molti anziani, quasi una trentina, che vivono nel centro storico e che con la loro pensione minima devono mantenere i figli e qualche volta anche i nipoti.



È il caso della signora ultranovantenne che nonostante l’età non può permettersi di pensare solo a se stessa: ha ancora in casa due figli e nessuno dei due è riuscito a trovare un lavoro. «La conosciamo da anni è una persona splendida ma purtroppo vive tra mille difficoltà», spiega il parroco di Santa Croce don Roberto Cherubini. Quello dell’anziana signora non è un caso isolato perché con la crisi spesso la pensione è l’unica entrata in famiglia. Succede anche in un paesino del ternano dove il nonno sostiene un famiglia con sette figli in cui il padre è bracciante agricolo stagionale. A Santa Croce si rivolgono non solo i parrocchiani ma anche persone che vivono nei paesi del ternano. «Si è sparsa la voce e la gente arriva a frotte», dicono i volontari. A cena l’altra sera c’erano anche due famiglie musulmane. Per loro menù a parte ma stesso calore e condivisione. Alla porta della parrocchia di Santa Croce bussano anche parecchie badanti. «Lavorano a Terni per sostenere le famiglie che si trovano nei loro paesi di origine quello che riescono a risparmiare lo mandano a casa. Spesso hanno storie terribili ed anche se in realtà hanno un tetto e cibo assicurato vengono sostenute ugualmente.
Il pacco della parrocchia, che si ritira il mercoledì pomeriggio, è l’unico sostentamento anche per una decina di ragazzi nessuno dei quali supera i venti anni che vivono sotto i ponti ternani. «Non ce ne accorgiamo della loro presenza anche se ci passiamo sopra. Loro stanno li, sotto ponte Allende, ponte Carrara», spiega Don Roberto. Le volontarie che collaborano in parrocchia sono attente a preparare per questi ragazzi pacchi particolari che non contengano cibi che vanno cucinati. «Solo cose pronte, scatolette, succhi di frutta, niente pasta o riso», spiegano.
La festa di Natale è stata possibile grazie alla solidarietà di tanti: i ternani che ogni mese riempiono senza lesinare i carrelli delle collette alimentari che vengono organizzate nei supermercati, i ristoratori delle vie che circondano santa Croce che hanno preparato le varie portate della cena ed offerto il vino, la Carit e la cassa di Risparmio dell’Aquila.
«Devo dire che non abbiamo dovuto penare per raccogliere cibo e solidarietà. La gente ormai ci conosce, si fida e se può aiuta. Anche questo per noi è importante creare sinergia e solidarietà vera», dice don Roberto.






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