sabato 22 dicembre 2012

IV domenica di avvento - 23 dicembre 2012

in attesa di liberazione

Dal libro del profeta Michea 5,1-4a

Così dice il Signore: «E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui, fino a quando partorirà colei che deve partorire; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d'Israele. Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra. Egli stesso sarà la pace!».

 
Salmo 79 - Fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Tu, pastore d'Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.

 Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo, vedi e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte.

 Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

 Dalla lettera agli Ebrei 10,5-10

Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà"». Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

 
Alleluia, alleluia alleluia.
Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola.
Alleluia, alleluia alleluia.

Dal vangelo secondo Luca 1,39-45

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Ap­pena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bam­bino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orec­chi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

 

Commento

 

Cari fratelli e care sorelle, siamo alle porte del Natale. In queste settimane di Avvento la Liturgia ci ha invitato a porci le domande dell’Avvento, cioè a chiederci: “cosa ci aspettiamo dalla novità del Natale?

Sì, perché a Natale il Signore viene sempre come una novità nella vita degli uomini. Il Natale non può non essere accompagnato dallo stupore, come esprime bene il brano del profeta Michea che abbiamo ascoltato: “E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele.” Il Natale è la vita di Dio che irrompe nella vita degli uomini, come un evento straordinario che prende piede nella loro piccolezza umile e ordinaria.

Dio infatti non è già nel mondo, ma deve nascervi! La sua presenza non è scontata e non fa parte dell’ordine naturale delle cose, la sua nascita è un evento straordinario che abolisce la normalità, un fatto che deve avvenire, anche quest’anno, anche oggi. E la presenza di Dio nella vita non lascia niente come prima: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”, afferma Dio nel libro dell’Apocalisse, quando si compie la sua venuta definitiva (Ap 21,5).

Per questo la nascita di Dio avviene sempre fuori dagli schemi, fuori dai luoghi comuni, fuori da come e dove ce lo aspettiamo. È il Natale, che viene oggi, come 2000 anni fa, per cambiare l’esistenza di chi lo incontra.

Purtroppo l’abitudine e l’attitudine conservatrice degli uomini ha trasformato il Natale in un cumulo di abitudini e di tradizioni, come proprio per spegnere il senso di novità, di stupore per qualcosa di straordinario e imprevedibile. Il Natale è diventato la festa della ripetitività e della scontatezza. È raro infatti che per Natale ci si aspetti qualcosa di nuovo che spiazzi e sconvolga i piani, anzi tutto è programmato da lungo tempo e gli imprevisti sono sgraditi perché rovinano la festa.

Anche per Maria l’annuncio del Natale di Gesù giunse imprevisto e sconvolgente: un angelo venne e le parlò. Nella storia della nascita di Gesù gli angeli hanno uno spazio tutto particolare: un angelo annuncia a Maria la nascita di Gesù, un angelo consiglia a Giuseppe di non ripudiare Maria, gli angeli si affollano a Betlemme e richiamano l’attenzione dei pastori, un angelo avverte i Magi di tornare per un’altra strada dopo aver incontrato il Signore, un angelo infine appare in sogno a Giuseppe per invitarlo a portare via Gesù dalla Palestina perché Erode vuole ucciderlo. Gli angeli, cari fratelli e care sorelle, non sono degli esseri fantasiosi per i bambini, ma sono il modo con cui Dio parla agli uomini. Anche nella nostra vita ci sono angeli che si fanno presenti e ci parlano, insistentemente e con tenacia, suggerendoci le parole di Dio sulla nostra vita e mostrandoci i suoi segni. La liturgia della domenica è un angelo che ci riferisce le parole di Dio; i fratelli e le sorelle, con le loro domande sono angeli che ci chiedono di far entrare gli altri nella nostra vita; i poveri sono angeli che ci annunciano il vangelo dell’amore che Dio ci dona per offrirlo a chi ne ha bisogno; ecc…

Anche questo Natale viene come un angelo che ci parla. Lo ascolteremo? Dipende da noi e da cosa ci aspettiamo dalla vita.

Lo sappiamo, ce lo siamo detti più volte, l’avvento è il tempo dell’attesa della venuta di Dio che nasce. Ma cosa vuol dire? Se ci aspettiamo qualcosa che sappiamo già, che già conosciamo e che avviene da sé stesso, se ci aspettiamo la ripetizione e, al massimo, la rievocazione di qualcosa di vecchio e scontato, la conferma che tutto è come sempre e va’ come già si sa che vada, allora significa che l’angelo ci ha parlato, ma non lo abbiamo ascoltato.

Maria dopo aver ascoltato l’annuncio del Natale dall’angelo capisce che deve aspettarsi cose nuove e grandi dalla sua vita. Sarà un tempo difficile? Sì, forse sarà difficile, ma pieno di gioia. Si aspetta che da lei provenga la risposta alle attese di tutto il popolo; si aspetta che dalla sua vita, semplice e umile, sorgerà la liberazione di tanti dall’oppressione, il motivo di sperare per chi non sa più farlo; si aspetta che da lei sorga la pace per un mondo di guerra. Si aspetta che il suo piccolo sia allargato dalla venuta di Dio in un orizzonte sconfinato che abbraccia l’umanità e il mondo intero. Maria si aspetta che si realizzi attraverso di lei la profezia di Malachia: “partorirà colei che deve partorire  … Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra. Egli stesso sarà la pace!

Facciamoci anche noi, assieme a Maria, cogliere dallo stupore: da un villaggio così piccolo può venire una speranza così grande? Da un’esistenza umile può venire una forza di liberazione così grande? Da un sogno piccolo, solo per sé, può nascere una visione sconfinata?

Sì, l’angelo le dice che da lei può nascere tutto questo, e lo stesso viene a dire a noi, oggi, invitandoci ad aspettarci molto dalla nostra vita.

Per questo Maria, abbiamo ascoltato, esce di corsa, sale sulla montagna, suscita con la sua presenza il sussulto gioioso di chi ancora deve nascere, la profezia piena di Spirito di un’anziana che sembrava ormai spenta dagli anni. Riporta vita, fiducia, futuro dove tutto questo sembrava spento. E le parole di Elisabetta sono un inno gioioso e pieno di fiducia perché, finalmente, qualcuno ha creduto alla forza di rinnovamento del mondo che la Parola di Dio suscita in chi la prende sul serio: “beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.

Cari fratelli e care sorelle, anche noi possiamo vivere tutto ciò. Questo è l’annuncio sconvolgente del Natale!

Anche dal villaggio umile e sperduto della nostra vita può nascere la forza di liberazione e di amore che cambia la vita nostra e di molti. Basta che “crediamo nell’adempimento”, cioè nella possibilità di realizzare in noi quelle parole che l’angelo della Parola d Dio viene ad annunciarci. Allora aspettiamoci che da noi possa sgorgare una fontana di amore per gli altri, aspettiamoci che le nostre parole divengano capaci di guarire le ferite della solitudine, della disperazione del dolore di molti; aspettiamoci cose grandi, sogni sconvolgenti, visioni ambiziose di bene e di salvezza di tutti, perché è Dio venga a nascere in noi e la sua presenza faccia nuove tutte le cose, a partire da me.

Fidiamoci dell’angelo che c’invita a “non temere” e non soffochiamo la sua voce nella ripetitività abitudinaria del non aspettarci più nulla di nuovo e dall’umiltà di una vita normale potrà sorgere la straordinarietà della vita dell’Emmanuele, Dio con noi.

 

 Preghiere
 
O Signore sostieni il nostro spirito debole e aiutaci ad aspettarci molto dall’incontro con te e con la tua Parola. Fa’ che siamo capaci di sognare un futuro straordinario di pace per tutti e a costruire un mondo nuovo,

Noi ti preghiamo

 
Fa’, o Signore Gesù, che non rinunciamo ad aspettare la tua venuta, ma scrutando i segni dei tempi sappiamo leggere negli uomini e nelle loro storia il bisogno che tu nasca presto e viva insieme a noi,

Noi ti preghiamo


Aiutaci o Dio ad essere ascoltatori attenti della tua Parola, fiduciosi che essa compie cose straordinarie e fa nuove tutte le cose. Rendici degni discepoli del Vangelo di Natale e pronti ad incamminarci verso il luogo della tua nascita nel mondo,

Noi ti preghiamo

 
Perdona, o Padre misericordioso, la durezza dei nostri cuori, sordi all’annuncio dell’angelo e distratti alla tua Parola. Fa’ che sappiamo vincere il timore, rinunciare alla ripetitività abitudinaria, scegliere per l’ascolto docile del Vangelo,

Noi ti preghiamo
 

Aiuta o Padre clementissimo tutti coloro che si trovano nel bisogno: i poveri, gli affamati, chi soffre per la violenza e l’ingiustizia, i malati, i prigionieri, chi è senza casa e protezione. La tua venuta porti consolazione e aiuto a chi ti invoca,

Noi ti preghiamo

 
Sostieni o Signore Gesù tutti quelli che ti cercano. Aiutali a trovare la via che porta a te e ad incontrare nei tuoi discepoli compagni di strada premurosi e attenti,

Noi ti preghiamo.


Proteggi o Dio tutti coloro che annunciano il vangelo e lo testimoniano con la loro vita. Fa’ che trovino la via che giunge al cuore degliuomini, perché il tuo nome sia amato e invocato ovunque,

Noi ti preghiamo

 
Sostieni o Padre del cielo tutti coloro che sono nel pericolo e affrontano disagi e rischi nel tuo nome. Fa’ che chi oggi disprezza i tuoi figli e li ostacola possa scoprire la bellezza del vangelo e l’umanità piena del tuo volto,

Noi ti preghiamo

 

 

 

 

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