giovedì 9 febbraio 2012

Battesimo del Signore




Dal libro del profeta Isaia 55, 1-11

Così dice il Signore: «O voi tutti assetati, venite all'acqua, voi che non avete denaro, venite; senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un'alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l'ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d'Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:  non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata».



Is 12,2-6 - Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

 Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

 Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele.
 

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo 5, 1-9

Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio. 


Alleluia, alleluia, alleluia.
Ecco l'agnello di Dio,
colui che toglie il peccato del mondo!
Alleluia, alleluia, alleluia.



Dal vangelo secondo Marco 1, 4-11

In quel tempo si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico e predicava: proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».



Commento

Cari fratelli e care sorelle, usciamo da un periodo di feste che tradizionalmente accompagna la fine di un anno e l’inizio di quello che segue. Spesso è un tempo affollato di incontri e festeggiamenti con familiari ed amici e non è difficile uscire da questo periodo un po’ frastornati e confusi. L’atmosfera di festa consumista che pervade le città fa sì che siamo assorbiti in un vortice di attività ed impegni dal quale è facile uscire disorientati. Riprende la vita di tutti i giorni con i suoi ritmi consueti, e cosa resta del Natale?

È facile infatti che, nella confusione delle feste, vada perduto proprio ciò che è il motivo della festa, e cioè la notizia della nascita di Gesù. Nella notte di Natale infatti ci è stata comunicata una notizia sconvolgente nella sua portata: Dio si è fatto così vicino a noi, tanto da poter essere incontrato, ascoltato, visto da ogni uomo!

Oggi dunque, domenica che conclude questo tempo di Natale ci vogliamo fermare un po’ per raccoglierci ed ascoltare di nuovo e con più attenzione questa notizia. È importante fermarsi ad ascoltare! La nostra è una civiltà materiale e dà il valore più grande al fare. Per questo anche il Natale da festa in cui ricevere un annuncio si è trasformata in festa del fare, piena di affanno e confusione. Molto opportunamente quindi Dio, per bocca del profeta Isaia, in apertura di questa liturgia ci invita all’ascolto: “Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete.” L’ascolto dà vita, ci dice Dio, l’ascolto è il cibo nutriente e buono che sostiene e fa crescere la nostra vita. Il cristiano infatti è innanzitutto il figlio di una Parola che si è fatta carne, il discepolo di una buona notizia che gli è stata comunicata, il Vangelo. L’ascolto, più che l’agire, viene prima ed è la cosa più importante. Dall’ascolto nasce la vita. Dio è accorato quando dice: “Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia?” Sì, spesso noi rischiamo di spendere la nostra vita alla rincorsa di un nutrimento che non ci può saziare, ciò che non è pane. E non è forse questa la sensazione che ci ritroviamo in fondo al cuore alla fine di queste feste, quando si spengono le luci, si ripongono gli addobbi e ritorna la normalità quotidiana. Non sentiamo forse un senso di vuoto e di smarrimento? L’euforia è passata, la festa si è conclusa, cosa ne rimane?

La Parola di Dio invece quando viene ascoltata e conservata nel cuore lascia il segno di una vita nuova e frutti abbondanti. Prosegue infatti il profeta: “Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:  non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata”.

Ed ecco, a Natale la Parola di Dio è discesa fra di noi, ciascuno la può vedere e ascoltare poiché si è fatta carne, parla con voce umana e agisce con potenza. Non lascia niente come prima in chi la ascolta, nutre la vita profonda e rafforza i cuori incerti e dubbiosi. Ci rende capaci di decisioni forti e di perseverare nel fare il bene. Chi non ascolta è invece in balia del vento degli umori, si lascia trascinare dalle abitudini, è vittima del capriccio delle mode, segue la corrente senza capire e senza sapere cosa vuole, è vuoto di senso, non sa dire parole vere e profonde, rimane sgomento davanti agli ostacoli della vita, è prigioniero della paura e disorientato nel buio della vita.

Ieri, festa dell’Epifania del Signore, dicevamo che solo i magi si accorgono della stella sorta in cielo, perché sono uomini non sazi e soddisfatti di ciò che sanno e hanno, ma vivono in ricerca del senso vero della vita. Seguendo la stella lo trovano e trovano in sé i tesori preziosi della loro vita che offrono ad un bambino piccolo e indifeso. Il Vangelo è quella stella che guida anche noi ad incontrare la Parola bambina, semplice e indifesa, che si manifesta nell’umiltà. Ascoltiamola con l’ingenuità e l’entusiasmo dei magi che lasciarono tutto per lasciarsi condurre lontano e trovare il Salvatore del mondo. Non ci sentiamo già sazi e sapienti e l’ascolto della parola ci darà la vita che non finisce.

Oggi la parola di Dio ci mostra Gesù che come primo gesto pubblico si manifesta a Giovanni battista chinando il capo per farsi battezzare. La sua umiltà fa squarciare i cieli e sprigiona la potenza di Dio che esprime la sua gioia per l’inizio della vita pubblica di Gesù in mezzo agli uomini.

Accogliamo anche noi l’invito a farci servitori umili del volere di bene di Dio e il cielo denso di nubi sulla nostra terra si squarcerà lasciando passare la potenza di un Dio che esprime la sua gioia di stare in mezzo a noi. È la gioia del Natale, è la gioia che condivisero i pastori al vedere Dio umile e vicino a loro, è la gioia dei magi che tornarono a casa per una strada diversa, perché la loro vita non era più la stessa. Sia anche la nostra gioia, perché tornando dopo le feste alle nostre occupazioni di sempre viviamo pieni della gioia di avere ascoltato e visto Dio farsi piccolo per restarci vicino.

 
Preghiere

O Cristo Gesù che chinasti umilmente il capo per ricevere il battesimo da Giovanni, aiutaci a vivere senza orgoglio e vanagloria. Fa’ che la nostra vita segua il tuo esempio, tu che sei mite e umile di cuore.Noi ti preghiamo

O Signore, fa’ che sappiamo seguire Giovanni sulla via dell’umiltà. Insegnaci a non fare strada a noi stessi ma agli altri e a preparare un futuro migliore per tutti quelli che ne hanno più bisogno.
Noi ti preghiamo

Dio nostro Padre, anche se è difficile ammetterlo, abbiamo sempre bisogno del tuo perdono. Aiutaci a riconoscere il peccato della nostra vita e a tornare da te per cercare misericordia e riconciliazione. Facci dono di uno spirito sincero di conversione.
Noi ti preghiamo

Come le folle di Gerusalemme, aiutaci o Signore a riconoscere nella piccolezza i luoghi in cui tu apri il cielo e ti fai vicino. Fa’ che ti cerchiamo non nell’ orgoglio della potenza o nella grandezza delle parole, ma nella mitezza pacifica e umile.
Noi ti preghiamo

Signore Gesù che sei la Parola fatta carne, insegnaci ad ascoltarti sempre con cuore disponibile e aperto, perché sia riempito dalla potenza del tuo amore e ci dia la vita che non finisce.
Noi ti preghiamo

O Spirito santo che sei l’amore del Padre, scendi nei nostri cuori ed insegnaci  a vivere come Dio vuole. Donaci le parole e i gesti buoni, mostraci le vie della pace e del perdono, indicaci le mete di bene per cui vale la pena spendere la vita.
Noi ti preghiamo

Ti preghiamo o Padre santo di accogliere e proteggere tutti quelli che sono nel bisogno e nel dolore. In modo particolare ti invochiamo perché scenda la pace in Nigeria e ovunque gli uomini sono colpiti per la loro fede in te.
Noi ti preghiamo

Signore Gesù, Figlio unigenito che hai accettato di nascere sulla terra e vivere per salvare tutti, insegna a ciascuno di noi a spendere energie e capacità nel mostrare la via che conduce a te. Fa’ che ogni uomo possa presto ascoltare la tua Parola e sia aiutato a metterla in pratica.
Noi ti preghiamo




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