lunedì 10 maggio 2010

Avvento IV (anno C)

Avvento IV (anno C)

Dal libro del profeta Michea 5,1-4a
Così dice il Signore: «E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui, fino a quando partorirà colei che deve partorire; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d'Israele. Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra. Egli stesso sarà la pace!».

Salmo 79 - Signore, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Tu, pastore d'Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo, e vedi e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte.

Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

Dalla lettera agli Ebrei 10,5-10
Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà"». Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

Alleluia, alleluia, alleluia.
Ecco la serva del Signore:
avvenga a me secondo la tua parola.
Alleluia, alleluia, alleluia.

Dal vangelo secondo Luca 1,39-45
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Ap¬pena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bam¬bino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orec¬chi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Commento 2009/10

L’evangelista Luca ci racconta oggi di come dopo aver ricevuto l’annuncio dell’imminente nascita di Gesù “Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa.” Ci colpisce l’atteggiamento di questa ragazza che nonostante fosse incinta, non risparmia la fatica di un viaggio non breve, in una zona montuosa e fredda per assistere un’anziana che, come lei, era incinta. Maria avrebbe avuto tutti i motivi per risparmiarsi questa fatica, visto il suo stato. Era lei ad aver bisogno di assistenza e sostegno, vista la giovane età e il modo così inconsueto con cui aveva iniziato il suo matrimonio, rischiando anche di essere condannata per adulterio o ripudiata dallo sposo. Tutte queste difficoltà del momento non fanno però pensare a Maria che era meglio risparmiarsi e prendersi cura di se stessa. Avrebbe potuto a pieno diritto dirsi: “i tempi sono difficili, la mia situazione complicata, meglio risparmiare risorse ed energie per usarle per me stessa”.
E’ quello che molti in questi giorni si dicono: “C’è la crisi economica, i tempi sono difficili, meglio risparmiare le risorse e tenercele per noi.” Lo vediamo dal clima che caratterizza questi ultimi giorni prima di Natale. La preparazione del cenone, le spese per i regali, gli ultimi affanni per organizzare le feste: chi invitare, che regali fare, ecc… confermano un affaccendarsi ad organizzare per se stessi si un felice Natale, come la tradizione vuole. A volte veramente questo affanno diventa parossistico, tanto che si giunge addirittura a fare del Natale occasione per conflitti nella famiglia o di angoscia per quello che si ha da fare ecc….
Maria oggi ci indica un modo diverso di prepararsi al Natale. Infatti, come accennavo, restiamo colpiti dal suo non preoccuparsi di preparare il proprio Natale, ma quello di un’altra donna, alla quale porta sostegno. Maria è donna imprudente, quasi avventata: che bisogno c’era di darsi tanto da fare? Forse anche per questo suo preoccuparsi degli altri e poco di sé il suo Natale la colse senza nemmeno una casa o le minime comodità di cui aveva bisogno. Molti di noi, più saggi e prudenti, le direbbero: poteva preoccuparsene prima, essere più prudente e meno altruista. Chi di noi non darebbe questo consiglio se avesse una figlia o una giovane amica incinta come era Maria?
Cari Fratelli e care sorelle, Maria nella sua ingenuità un po’ bambina e semplice non ha fatto altro che mettere in pratica il messaggio profondo della Scrittura che è messaggio di amore generoso. Elisabetta lo capisce bene e infatti pronuncia forse l’elogio più bello di Maria: “beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto.” E’ questo infatti il motivo vero del suo essere una donna straordinaria. Come il giorno dell’annunciazione, quella giovane non fa spazio a ragionamenti di prudenza e risparmio di sé, ma ha una fiducia ingenua e piena nel fatto che mettere in pratica, adempiere la parola di Dio sia il modo migliore per vivere beati, cioè felici.
Noi potremmo dire: “ma la Madonna era speciale, non possiamo mica aspirare ad essere come lei?” Così dicendo crediamo di essere monto devoti a Maria, mettendola su un piedistallo irraggiungibile. In realtà ciascuno di noi può vivere la beatitudine di Maria, cioè fidarsi della parola di Dio, credere possibile mettere la propria vita al servizio di Dio perché da essa, come avvenne a Maria, possa nascere la Salvezza del mondo, la gioia e la consolazione di chi lo invoca. Nella sua semplicità ingenua Maria intuisce che lì sta la propria salvezza, che è una falsa illusione credere di salvarsi la vita mettendola al servizio del proprio benessere e tranquillità, come tanti fanno. Passata l’ubriacatura del consumismo e del clima di felicità artificiale, chi ha preparato il proprio Natale con quello spirito di servizio al proprio benessere non potrà concepite altro che il frutto amaro dell’egoismo e dell’amore per sé stessi.
Fratelli e sorelle, proviamo anche noi in questo ultimo breve tratto del tempo di avvento a vivere la fretta che spinse Maria ad uscire dal chiuso della propria rassicurante casa per intraprendere un viaggio verso un’anziana bisognosa di sostegno. Sì, la strada è in salita, ci sono le montagne delle nostre abitudini e delle tradizioni che ci sembrano impossibili da superare; Maria, pur essendo giovane e non forte, le superò perché animata dalla fiducia nel Signore.
Anche noi allora in questi giorni prepariamo non solo il nostro Natale, ma anche quello di chi ha bisogno di sostegno. E’ questo il senso della festa che organizziamo il 5 gennaio qui in chiesa con tanti poveri, gente sola, stranieri, anziani, che ci chiedono di avere qualcuno che dia loro la speranza in un futuro migliore. Il 25 a pranzo in duomo e il 5 gennaio qui a Santa Croce cerchiamo in qualche modo di imitare Maria, la sua ingenua fiducia, per sperimentare che sì, è possibile essere beati perché crediamo nell’adempimento della Scrittura. Non la beatitudine della prudenza e del pensare a sé, non la beatitudine del preparare la propria festa, ma la beatitudine di vedere realizzato il sogno di un banchetto in cui ad essere serviti sono i poveri e a servire i ricchi. E’ un angolo di cielo, una pregustazione di quel regno di Dio che realizzerà nella pienezza quello che umilmente noi proviamo a vivere fin da ora.

Preghiere

O Signore che sei sceso nella vita umile di Maria, aiutaci a essere come lei attenti agli altri e pronti ad aiutarli, senza risparmiarci né trattenere per noi.
Noi ti preghiamo

Fa’ o Gesù che come Maria anche noi ci affrettiamo in questo ultimo tratto del tempo di avvento verso il luogo della tua nascita. Aiutaci a non restare fermi, bloccati dall’egoismo e chiusi in una vita avara.
Noi ti preghiamo

Ti preghiamo o Signore Gesù perché nella nostra città ci siano cuori attenti e pronti ad accogliere te che stai per nascere. Fa’ che ci manteniamo immuni dall’ubriacatura dell’affanno per sé, ma restiamo attenti alla voce della tua Parola.
Noi ti preghiamo

O Padre che non smetti di invitarci a sollevare lo sguardo da noi stessi per incontrare i fratelli e le sorelle, fa’ che come Maria siamo pronti a incamminarci verso l’altro superando la via in salita e le difficoltà.
Noi ti preghiamo

O Padre misericordioso, ti preghiamo di perdonare la durezza dei nostri cuori e l’avarizia delle mani. Fa’ che senza indugio ti veniamo incontro preparando la festa che accoglie la tua venuta.
Noi ti preghiamo

Invochiamo o Dio la tua protezione su tutti coloro che si preparano nel mondo a celebrare la tua venuta. Fa’ che ognuno possa ricevere la salvezza di un Dio fattosi uomo per incontrarlo ed essergli vicino.
Noi ti preghiamo.

Aiuta o Signore Onnipotente tutti quelli che hanno bisogno di sostegno: i malati, i sofferenti, i peccatori, gli immigrati, i soli e i dimenticati. Fa’ nascere per tutti la possibilità di un futuro diverso.
Noi ti preghiamo


Ricevi O Signore l’offerta del nostro desiderio di restarti vicino. Non ti sdegnare del nostro peccato, sii paziente per la nostra lentezza a venirti incontro. Aiutaci a credere come Maria nella realizzazione concreta della tua Parola nella nostra vita.
Noi ti preghiamo



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